I vertici della Fifa, che venerdì dovranno eleggere il nuovo presidente, sono ancora nell’occhio del ciclone. Dopo la retata della polizia svizzera, su richiesta della magistratura Usa, e l’arresto di sette alti dirigenti il mondo del calcio continua a tremare. In contemporanea la magistratura elvetica ha rivelato ha rivelato che da marzo indaga su casi di “riciclaggio e truffa” in relazione all’assegnazione dei mondiali di calcio del 2018 e del 2022, in Russia e Qatar. Inoltre è stata perquisita la sede Fifa di Zurigo e sono stati sequestrati documenti e materiale on-line. “Sradicheremo la corruzione dal calcio mondiale”, ha promesso il segretario alla Giustizia Usa, Loretta Lynch, nel corso di una conferenza stampa a New York.
Al momento né il presidente della Fifa, Joseph Blatter, né il segretario generale, Jerome Valcke, sono coinvolti nell’inchiesta, ha precisato il portavoce Fifa, Walter De Gregorio, smentendo che la voce che il 79enne dirigente elvetico fosse indagato. “Siamo parte lesa”, ha dichiarato la federazione mondiale, e anzi “l’inchiesta e’ un bene perché si farà pulizia”. La Fifa ha anche escluso una nuova votazione sull’assegnazione dei mondiali del 2018 e 2022.
Il voto di venerdì si terrà ugualmente, ma è chiaro che le speranze di rielezione di Blatter per un quinto mandato hanno subito un duro colpo. Il suo unico rivale, il principe Ali Bin Al-Hussein di Giordania, ha parlato di “giorno triste per il calcio” e ha invocato “una nuova leadership che restituisca la fiducia a centinaia di milioni di appassionati”.
Le accuse americane vanno dalla corruzione al riciclaggio di denaro fino all’associazione a delinquere, reati commessi in un arco di tempo che copre gli ultimi 24 anni, e hanno portato all’incriminazione di nove dirigenti della Fifa e di cinque uomini d’affari. L’Fbi ha perquisito la sede di Miami della Concacaf, la confederazione che governa il calcio in America centrale e settentrionale e nei Caraibi. Il procuratore generale, Loretta Lynch, ha spiegato che l’inchiesta riguarda “due generazioni di funzionari del calcio” che avrebbero “abusato della loro posizione” per accaparrarsi “milioni di dollari in tangenti e bustarelle”. I sospettati avrebbero intascato tangenti per oltre 100 milioni di dollari dagli anni ’90 a oggi in cambio di diritti tv, di commercializzazione e sponsorizzazione legati alle partite in America Latina.
“Questa inchiesta riguarda tangenti e corruzione nel mondo del calcio, noi sradicheremo questo sistema, hanno usato il calcio per arricchirsi”. Ha annunciato Loretta Lynch, procuratore generale Usa, nel corso della conferenza stampa riguardante l’inchiesta sulla Fifa. “Ci sono dirigenti che hanno corrotto il business del calcio in tutto il mondo e siamo determinati a far cessare queste attività illegali – ha proseguito Lynch -, vogliamo che il calcio torni a essere uno sport libero e di tutti. C’è il coinvolgimento di membri della Fifa, milioni di dollari in tangenti per organizzare tornei in tutto il mondo, parliamo di frodi fiscali, della vendita dei diritti ad alcune compagnie di marketing”.
“Nel 2004, prima del Mondiale del 2010, il primo in Africa, i dirigenti Fifa hanno utilizzato il loro potere per permettere al Sudafrica di ospitare la Coppa – ha proseguito Loretta Lynch -. Ci sono stati accordi con alcune organizzazioni, questi individui decidevano dove e come organizzare queste partite. Per quanto riguarda l’ex presidente della Concacaf (Jack Warner) c’è una tangente di 10 milioni di dollari incassata illegalmente. Infine questa mattina abbiamo anche ordinato l’inizio di una fase di ricerche e perquisizioni presso la Concacaf, coinvolgeremo tutti anche l’attuale presidente della Concacaf affinché tutti collaborino. Tutti coloro che stamattina sono stati arrestati a Zurigo avranno diritto a un processo e a spiegare le loro ragioni nelle sedi opportune”.