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Sudafrica a valanga, l'Italrugby dura un tempo: 49-3

Serviva un'impresa per battere gli Springboks, e questo si sapeva fin dalla vittoria con il Canada. L'Italia però è costretta a prendere atto della differenza ancora abissale che la separa dal rugby d'elite, con il Sudafrica che non fa troppa fatica a staccare il pass per i quarti del Mondiale nipponico, travolgendo gli Azzurri per 49-3 sul manto verde dell'Ecopa Stadium di Shizuoka, beneficiando anche dell'espulsione a metà gara del pilone Lovotti che, di fatto, mette il punto alle speranze italiane di andare a riprendere un match che la prima frazione vedeva già sul 17-3 in favore dei sudafricani. Questo nonostante una prima parte di gara giocata discretamente dagli uomini di O'Shea, ordinati nel contenere gli attacchi di Kolbe e compagni ma praticamente mai in grado di costruire un'azione realmente pericolosa in zona avanzata, riuscendo a oltrepassare la linea di fondo solo con un calcio di Allan che vale l'unica segnatura azzurra.

Il match

Si chiude con il mesto risultato di sette mete a zero a favore dei Boks, che manco a dirlo sfruttano alla grande la situazione di superiorità numerica a partire dal minuto 42, dilagando nella ripresa in lungo e in largo sul terreno di gioco, con Kolbe sugli scudi (due mete) e un match estremamente fisico fin dalle fasi iniziali, tanto che O'Shea dovrà probabilmente lavorare sodo per riuscire a mettere insieme un quindici accettabile in vista dell'impegno finale contro gli All Blacks (in appena 15', sia Ferrari che Riccioni escono per problemi fisici). Nemmeno a pensarci che possa accadere qualcosa contro i neozelandesi, avversari fuori portata per una squadra che, contro il Sudafrica, riesce a reggere ritmi e contrasti per una quarantina di minuti, riuscendo persino a tenere basse le distanze (3-7) per venti minuti dal fischio di inizio. Poi la spinta sudafricana prende il sopravvento, Pollard ricaccia in gola il debole urlo per l'ovale spedito fra i pali da Allan e, sul finire di frazione, Mbonambi mette la ciliegina sul costante avanzamento delle retrovie Boks confezionando il 17-3.

La svolta

Il vero giro di boa è a inizio ripresa, quando uno spear tackle di Lovotti costa l'inferiorità numerica per gli Azzurri già in sofferenza e la furia di O'Shea, aprendo agli africani quegli spazi che consentono di ammazzare definitivamente la partita. E il passivo si fa sempre più duro man mano che il match avanza: Kolbe, Am, Mapimpi e Snyman fanno incetta di mete, che arrivano praticamente da ogni lato del campo, fissando un 7-0 pesantissimo per un'Italia che, coi XV in campo, magari non avrebbe evitato la sconfitta ma, forse, un passivo meno pesante sì. I quarti del Mondiale restano un miraggio per gli Azzurri, apparsi non ancora pronti per sbarcare definitivamente nel rugby dei grandissimi e in parziale ritardo anche nel fornire incoraggianti segnali di crescita. Il Sudafrica, comunque, era un banco di prova ai limiti del proibitivo, considerando che l'ambizione di essere i migliori loro ce l'hanno eccome. E questa vittoria è un avviso anche agli All Blacks, vincenti nella sfida del girone ma con distacchi quasi nulli, che i campioni in carica faranno bene a non sottovalutare.

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