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Sofia Goggia sull'olimpo: storico oro nella discesa libera

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Ai Giochi Olimpici di Pyeongchang, Sofia Goggia scrive una pagina indelebile della storia dello sci azzurro. Allo Jeongseon Alpine Centre regala a se stessa e al Bel Paese il primo oro olimpico femminile nella discesa libera.  Per l'Italia è la nona medaglia in questa edizione dei Giochi, la terza del metallo più prezioso. Tre ori tutti al femminile: Arianna Fontana, Michela Moioli e, appunto Sofia Goggia.

La gara

La gara della Goggia è perfetta: l'avvio è di controllo, poi solo tanta potenza e precisione. In meno di cinque minuti si piazza al comando in 1'39″22. Col pettorale n.7 c'è Lindsey Vonn, che cede 47 centesimi all'azzurra. Poi è la volta di Ragnhild Mowinckel: la norvegese, argento del gigante, chiude a soli 9/100. Sul gradino più basso del podio sale la Vonn, al secondo la Mowinckel. Sull'olimpo svetta il tricolore italiano. Le altre azzurre, Federica Brignone, Nadia Fanchini e Nicol Delago, non completano la prova. Ma festeggiano con la compagna di squadra.

“Non ho fatto errori, una gara perfetta”

“Non ho fatto errori. Ho pensato solo a fare il meglio e a fare una discesa perfetta. Sono davvero felice di come ho sciato,  stata una grande gara. È incredibile“. Così Sofia Goggia commenta la splendida vittoria alle Olimpiadi Invernali. E aggiunge: “Non ho ancora realizzato, ero così concentrata sulla gara che non trovo neanche le parole. La vittoria la dedico a me stessa, al mio bel paese e alle persone che vogliono bene a Sofia indipendentemente dal fatto che vinca alle Olimpiadi”. “Grazie a chi ha creduto a una bambina che a 6 anni sognava di vincere le Olimpiadi sulle nevi di Foppolo. A questa Olimpiade non ho sentito pressione, ero molto concentrata sulle cose che dovevo fare, soprattutto oggi. Io sono una pasticciona, ma ho cercato di essere una samurai“, conclude.

Lindsay Vonn: “Sofia è stata più brava”

“Ho dato tutto, disputando una grande gara. Semplicemente Sofia è stata più brava di me“. Vonn, bronzo nella discesa olimpica, elogia l'amica nonché rivale. “Penso di aver disegnato le linee molto bene, forse troppo, lungo l'intero percorso. Ma non ho rimpianti”, aggiunge la fuoriclasse americana di 33 anni. “È stata dura, ho fatto fatica a trattenere le emozioni. Ho sciato davvero bene ma penso che oggi Sofia fosse inavvicinabile. Tornare comunque a casa con una medaglia è un sogno che diventa realtà“.

Antonio Di Mola: