Con semplicità il Napoli batte il Cagliari per 3 a 1 trascinato da Mertens e riassapora, in attesa del risultato di Milan-Roma, a tre giornate dalla fine del campionato, il gusto del secondo posto. La squadra di Sarri è motivata al punto giusto, mentre ai sardi manca un po’ di quella cattiveria agonistica che è indispensabile per affrontare un’avversaria che tende a mantenere costantemente il predominio del gioco e che fa del possesso palla una delle sue armi migliori.
La partita
Al San Paolo il copione della partita sembra scontato. I partenopei lasciano pochissimo spazio agli avversari che per tutta la durata dell’incontro non riescono mai a rendersi pericolosi. Reina è quasi spettatore e non deve opporsi ad alcuna vera conclusione in porta dei sardi. Il Napoli trova il gol che sblocca la partita dopo appena due minuti con Mertens che realizza il suo 30 gol in stagione, che corrisponde anche al centesimo della squadra. Come spesso è accaduto fino ad ora, però, una volta raggiunto il vantaggio la squadra di Sarri comincia a specchiarsi nella propria bellezza, perdendo inevitabilmente contatto con l’ efficacia ed il cinismo che servono in certi frangenti. Tutto il primo tempo è un fiorire di occasioni create e sprecate dagli azzurri che antepongono il bello al concreto.
La ripresa
La ripresa ripropone lo stesso, identico tema della prima parte di gara. Gli azzurri, infatti, raddoppiano appena al 4′, sempre con Mertens, ma evidentemente strigliati negli spogliatoi dall’allenatore, sono più concreti e precisi nelle loro trame. Soprattutto il questa fase della partita i giocatori del Cagliari sembrano quasi spettatori della partita. Il Napoli è costantemente nella metà campo avversaria ed i pericoli per la porta di Rafael arrivano da tutte le parti. Il terzo gol per gli azzurri è di Insigne che sfrutta alla perfezione un suggerimento di Mertens. Rastelli cerca di ravvivare il gioco della sua squadra con gli innesti di Joao Pedro, Farias e Faragò, ma il tema della gara non muta. Nella fase finale della gara, Sarri sostituisce il capocannoniere azzurro con Milik, ma a quel punto la gara ha perduto quasi del tutto interesse e si tende più che altro a far trascorrere i minuti che restano fino alla fine. All’ultimo minuto riesce al Cagliari ciò che era mancato per tutta la partita: la profondità dell’azione. Ed è così che Farias si presenta da solo davanti a Reina e lo batte sull’uscita.
Sarri: “Avevamo sottovalutato Mertens”
“Abbiamo fatto una gara straordinaria, con due episodi che mi fanno riflettere sul fatto che dobbiamo ancora crescere”. Così il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, commenta il match. “Nel primo tempo su dieci occasioni abbiamo segnato un solo gol e nel finale abbiamo preso gol in una gara che avevamo dominato. Con quell’atteggiamento alla fine rischi sempre di prendere gol. Giusto uscire arrabbiati dal campo come ha fatto Reina per quell’episodio finale, consapevoli comunque di aver fatto una grande gara”. Poi, su Mertens, afferma: “Non ci sono tanti aggettivi, sembrava un giocatore straordinario già da esterno ma da centrale ci ha fatto vedere ancora di più. Ha numero incredibili e se lo merita, togliendogli da dosso l’etichetta di giocatore che potesse essere decisivo solo a gara in corsa. Sta dimostrando che tutti ci eravamo sbagliati e che lo avevamo sottovalutato”. E sulle prossime partite si dice preoccupato: “Sento ancora di avere un punto in meno della Roma e se i giallorossi le vincono tutte arrivano secondi. Non sono d’accordo su chi dice che nostro calendario sia più agevole, giocheremo contro Torino e Sampdoria fuori e contro la Fiorentina che a noi ha sempre creato grandi difficoltà. Il secondo posto vale la Champions diretta, per le società è un aspetto molto importante. Il terzo posto ti mette a rischio. Per quanto mi riguarda il primo posto è un’altra storia”.