Michael è nelle migliori mani possibili”. Lo ha detto Corinna, sua moglie, in un comunicato apparso alla vigilia del compleanno dell'ex campione del mondo di Formula 1, Schumacher. Oggi compie 50 anni il tedesco, asso del volante, campione di tutto con la Ferrari, forse il miglior pilota di sempre, da ormai 5 anni costretto a una dura sfida per la vita, dopo il terribile incidente sugli sci sulle nevi di Meribel. Accadde il 29 dicembre 2013: un impatto violento, il ricovero, la riabilitazione, lunga e difficile. Dal suo trasferimento nella villa di Gland, in Austria, il 9 settembre 2014, le notizie su di lui si sono fatte sempre più rade. Decisione della famiglia, più che legittima: Schumacher continua a lottare, i suoi cari chiedono comprensione e, nel frattempo, ringraziano amici e tifosi del fuoriclasse tedesco per l'affetto che dimostrano ogni giorno, dedicando un pensiero al loro beniamino o, semplicemente, rispettando la volontà della sua famiglia di mantenere la privacy sulle sue condizioni. Un affetto che va al di là del semplice rapporto fra idolo e supporter.
Una vita in pista
D'altronde, non è un mistero che Schumi sia stato tanto amato proprio per il suo modo di fare, oltre che per i suoi successi in pista. Discrezione, lavoro e sorriso sempre in volto: tre parole chiave della sua carriera che, per lui, erano anche un po' uno stile di vita. Abnegazione, cura del dettaglio, confidenza con la monoposto e poi anche con l'asfalto: tutto importante, tutto utile ma senza il suo sorriso non sarebbe stata forse la stessa cosa. Una sfumatura iconica, perlomeno quanto il suo classico salto appena salito sul podio, a braccia tese verso il pubblico. Per ringraziarlo, sempre. Del sostegno, del tifo scatenato, per quel poco che il casco e la concentrazione permettano di sentire in pista. Come a dire che tutte le vittorie (tante) erano le loro. Oggi, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, tutti lo ricordano con quelle immagini lì: esuberante, come sempre dopo una vittoria, o magari concentrato al muretto, analizzando i dati dei risultati fatti in pista, dopo le libere.
L'app
Ricordarne tutti i successi sarebbe riduttivo, oltre che impegnativo. Per quello ci sono gli albi, le statistiche, magari internet. I numeri sono affascinanti, certo, ma forse non tanto quanto il gusto di una giornata trascorsa sul paddock, aspettando che una vettura passi sotto di sé per scatenare il tifo, una volta ogni minuto e mezzo. Un'esplosione a intermittenza che, magari, avrà soddisfazione piena ai piedi del podio. Sono quelli i momenti che fanno sport, quelli per cui vale la pena partecipare. Ecco perché la famiglia Schumacher ha pensato di fare un regalo speciale, “a lui, a noi, a voi”: un'app che celebra i suoi successi, le sue gare più belle e anche la sua opera di beneficenza. Un vero e proprio museo virtuale: il dono più bello del campione al suo pubblico.