Dopo l’arresto ieri, di sette persone tra le quali il presidente del club Pulvirenti, procede senza sosta l’inchiesta sulla compravendita di partite del Catania Calcio: Varese Catania 0-3, Catania-Trapani 4-1, Latina Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0, Catania-Livorno 2-1 e Catania-Avellino 1-0.
Intanto nell’ abitazione di Piero Di Luzio, uno dei sette arrestati, è stato trovato un “libro mastro” in cui sarebbero state annotate somme di denaro utilizzate per corrompere giocatori: la polizia ha trovato documenti e appunti in cui sarebbero emersi elementi di rilievo penale e che riguarderebbero le somme versate dal club. Trovati e sequestrati anche dalla Digos di Catania centomila euro in contanti in casa di uno degli arrestati, Giovanni Luca Impellizzeri, ritenuto il finanziatore nella corruzione dei calciatori delle squadre avversarie: il denaro era nascosto in diverse nicche del controsoffitto dell’abitazione di Impellizzeri.
“Sono costernato da questi fatti, bisogna stroncarli e saremo inflessibili – ha detto dal ritiro della Nazionale U21 in Repubblica Ceca, Carlo Tavecchio – Torna d’attualità il tema dell’anagrafe o casellario sportivo in cui individuare questi ‘nobili’ che effettuano questi reati e poi si riciclano. Se guardate, i nomi si ripetono. Finché non troviamo un modo per identificare queste migrazioni interne nel sistema sportivo non faremo passi avanti”. Tavecchio non fa nomi, ma su Pulvirenti non può esimersi: “Pulvirenti è di sicuro un nome importante in Lega. Credo che un provvedimento di detenzione sia gravissimo. La magistratura prima di emetterlo ci pensa mille volte ma il fatto è gravissimo. Non capisco come mai si arrivi a questo. Ci sono centinaia di dirigenti che non meritano di stare nel mondo del calcio. Bisogna cominciare dai giovani, spiegare educazione civica nelle scuole. In Italia abbiamo 200mila dirigenti, a oggi un dirigente se ha compiuto atti delittuosi si ricicla perché non c’è un casellario. Stiamo preparando questa informatizzazione, andiamo scientificamente a stanare i soggetti che non meritano di stare nel calcio. Con gli ultimi provvedimenti abbiamo deciso che chi acquista più del 10% delle quote deve presentare il certificato penale, il certificato antimafia e una lettera della banca”.