Nessuna rete nel derby di Genova, parità assoluta e un trend confermato: né Giampaolo né Ballardini, gli allenatori rispettivamente di Samp e Genoa, sono mai stati sconfitti in una stracittadina. Un record comune alquanto singolare ma che, a conti fatti, fa sospettare che il segno “x” fosse l'unico possibile per questo match, in modo che potesse preservarsi per entrambi. Per il Grifone il punto ottenuto è oro colato in ottica salvezza; per i blucerchiati, reduci dal successo ottenuto in casa dell'Atalanta, il pari sorride fino a un certo punto ragionando in ottica Europa League dalla quale, al momento, sarebbe virtualmente fuori. Eppure la sfida del Ferraris ha mostrato questo: due squadre tattiche, propositive non più del dovuto e che, alla fine, raccolgono quanto seminato. Ovvero il presupposti per il pareggio.
Primo tempo di studio
Formazioni tipo in campo, con la Sampdoria che prova a fare la partita scontrandosi, praticamente sempre contro il muro difensivo rossoblu. I blucerchiati aspettano, fanno girare il pallone e provano sovente la conclusione da fuori: il primo a tentare è Praet, ancora a secco in questo campionato, ma il suo destro finisce abbondantemente fuori; poi ci prova Linetty che rimedia un angolo. Ma in avanti ci si affaccia anche il Genoa pur sé, il più delle volte, avviene sparando cartucce a salve: Rigoni fa tutto bene ai 20' del primo tempo, quando impegna Viviano con un destro dal limite dell'area privo però di potenza. Pandev andrebbe anche in rete ma la sua posizione irregolare sembra essere abbastanza netta tanto da non far gridare al gol annullato. La prima frazione scorre così: con più tattica che tecnica e con l'infortunio di Murru, sostituito da Regini.
La ripresa
Nella ripresa la Samp alza il baricentro e anche il ritmo: passano 4' e Zapata offre a Torreira un assist al bacio che l'uruguaiano non riesce a concretizzare. Poco dopo, Perin si esalta con una doppia parata: Quagliarella arma la conclusione di Linetty, respinta dal numero 1 rossoblu che, subito dopo, chiude anche sulla botta ravvicinata di Caprari. Probabilmene è stata questa l'occasione capitale perché, di fatto, fino al triplice fischio succede pooco o nulla: Ballardini argina la verve blucerchiata inserendo Cofie per Pandev e allestendo la diga sulla trequarti che la Samp non passa più. Anzi, è addirittura il Genoa a provarci, con una conclusione di Hiljemark neutralizzata da Viviano. Il derby termina così con le porte inviolate e con la netta sensazione che, alla fine, ad arcuare la bocca per un sorriso sia stato più il Genoa che la Samp.