Un’urna agrodolce per l’Italia quella che, in quel di Zurigo, ha decretato l’avversaria degli azzurri agli spareggi del 9 e del 14 settembre, dopo i quali saranno determinate le ultime partecipanti ai Mondiali in Russia del prossimo anno. Lo spauracchio principale della vigilia è diventato realtà per la nazionale di Ventura attesa, dopo il sorteggio, da un insidioso doppio confronto con la Svezia di Jan Andersson, accreditata come l’avversario più duro fra i quattro possibili ai playoff Uefa. L’Italia si troverà di fronte una pretendente al mondiale fra le più agguerrite, in quanto assente dall’edizione di Germania 2006 e reduce da un Europeo tutt’altro che roseo (uscita al primo turno dopo un pareggio con l’Irlanda e due sconfitte con Belgio e la stessa Italia). D’altronde, gli azzurri dovranno rispondere in maniera netta alle critiche piovute sulla squadra dopo le recenti prestazioni (un pareggio con la Macedonia e due sofferte vittorie con Israele e Albania), centrando una qualificazione che sarebbe necessaria per l’immagine del calcio nostrano.
La Svezia di Andersson
Squadra tradizionalmente solida, affrontare la Svezia non è mai un compito semplice. Di certo, l’addio di Zlatan Ibrahimovic ha notevolmente ridimensionato l’attacco scandinavo, il quale può comunque annoverare fra le sue file giocatori di talento come Marcus Berg e Ola Toivonen. Certo, nessuno dei due è Ibra ma la pericolosità sotto rete dell’ex Panathinaikos, classe 1986, è stata confermata dalle 8 reti messe a segno nel girone di qualificazione (compresa una quaterna nell’8-0 contro il Lussemburgo). Altro elemento di sicuro talento è Emil Forsberg, centrocampista offensivo nonché punto di riferimento del Lipsia e, solitamente, impiegato come ala sinistra essendo in possesso di un buon dribbling e di una buona velocità. Certamente, il ricambio generazionale dopo il mondiale del 2006 (concluso agli ottavi di finale) non è coinciso con un buon bottino in termini di risultati: la Svezia ha mancato la partecipazione agli appuntamenti in Sudafrica (terzo posto nelle qualificazioni dietro Danimarca e Portogallo) e in Brasile (fermata di nuovo dai lusitani, stavolta ai playoff), centrando quella ad Euro 2008, 2012 e 2016 senza mai andare però oltre il primo turno. A ogni modo, quello con gli scandinavi sarà un impegno di certo da non sottovalutare, tenendo presente la scarsa fluidità di gioco mostrata dalla nazionale di Ventura nelle ultime uscite.
Le altre sfide
Gli altri accoppiamenti sorteggiati dall’urna di Zurigo hanno messo di fronte le restanti teste di serie, ossia la Svizzera, la Croazia e la Danimarca, rispettivamente all’Irlanda del Nord, alla Grecia e all’Irlanda. Sfide aperte, con piccole pendenze a favore delle tre della prima urna. La Svizzera ha mancato l’accesso diretto incassando l’unica sconfitta del suo girone all’ultima giornata con il Portogallo, dopo essere stata fin lì prima a punteggio pieno: la migliore differenza reti, infatti, ha favorito i lusitani, volati direttamente in Russia, e costretto gli elvetici a uno scivoloso confronto con i nordirlandesi, tranquilli secondi nel girone della Germania e reduci da un buon Europeo (concluso agli ottavi di finale contro il Galles). Più chance sembra averle la Croazia, posta di fronte a una Grecia in cerca di riscatto dopo il naufragio nel girone di qualificazione agli Europei francesi. I balcanici, beffati dall’Islanda nel gruppo I, possono contare su elementi di sicuro talento ma quasi tutti concentrati tra la trequarti e l’attacco (da Modric a Rakitic, da Perisic a Mandzukic). Equilibratissimo il doppio confronto tra Danimarca e Irlanda: la nazionale di Hareide ha ottenuto un tranquillo secondo posto nel raggruppamento E dietro la super Polonia di Lewandowski e compagni, mentre i Greens hanno ottenuto un insperato spareggio soffiando il secondo posto al Galles grazie alla vittoria in trasferta nella sfida finale del girone.