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Rugby, il Sei Nazioni cambia volto: nuovi criteri e punti bonus

Il Sei Nazioni cambia volto. Il torneo fedele alla tradizione, che attribuiva due punti per la vittoria, uno per il pareggio, zero a chi perde, a dispetto della linea generale dei dirigenti del Six Nations Rugby Ltd, la società che gestisce il torneo, a due mesi dall’inizio dell’edizione 2017, annuncia un radicale cambiamento. Anche se in via sperimentale, si attribuiranno quattro punti per la squadra che vince la partita, due punti per il pareggio. Poi c’è un punto di bonus per il team che, indipendentemente dal risultato finale, segna almeno quattro mete, mentre un altro punto bonus è previsto per la squadra che perde con meno di otto punti di scarto. Dunque, la squadra vincitrice può arrivare a totalizzare cinque punti, chi pareggia può raccoglierne tre, e chi perde potrebbe consolarsi con due punti, se segna almeno quattro mete e contiene lo scarto della sconfitta entro le sette lunghezze.

Inoltre, sono previsti tre punti per il team che riuscisse a centrare il Grande Slam, ovvero a vincere tutte e cinque le partite. Tuttavia, secondo i nuovi criteri, potrebbe accadere che il team vittorioso in tutti i match venga superato da un’altra formazione. Se una squadra vince tutti i match senza mai centrare il bonus mete (o centrandolo una volta sola), e un’altra vince con il bonus mete tutti i match che la oppongono a alle altre quattro, ottenendo due punti di bonus in seguito alla partita persa con la vincitrice del Grande Slam, questa vincerebbe il torneo con 22 punti in classifica, lasciando l’imbattuta a 20. Dunque, i tre punti extra per lo Slam servirebbero a salvare la competizione da un assurdo sportivo.

“La tensione e l’entusiasmo dell’ultimo fine settimana del torneo – ha detto John Feehan, ceo di Six Nations Rugby – sono straordinari proprio perché molto spesso ci sono più squadre a pari punti che si affrontano per conquistare il primo posto. È quindi importante, per noi, assicurare che il sistema di punti bonus non distorca queste dinamiche. Sappiamo però anche quanto sia importante premiare le squadre che segnano molto mete e praticano un gioco d’attacco, che si traduce a sua volta in maggior interesse e maggiore gratificazione per fan e giocatori”.

 

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