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Ronaldo non si ferma: a un passo da quota 100

Un gol al Lussemburgo che contribuisce a qualificare il Portogallo a Euro 2020, e un altro ancora da realizzare per entrare ancora di più nella storia: Cristiano Ronaldo si ferma a quota 99 in nazionale, in attesa del prossimo giro di convocazioni per completare l'ascesa all'Olimpo dei bomber da tripla cifra con la rappresentativa del proprio Paese. Solo uno, Ali Daei, ha osato fare tanto, raggiungendo la ragguardevole cifra di 109 gol in nazionale, record assoluto fino adesso. Quasi obbligatorio porre dubbi sulla tenuta di un primato che dura da una vita, perché tra amichevoli ed Europei alle porte, CR7 è quasi chiamato dalle folle a fare meglio, lui, che anche coi club ha sfondato porte, tra squadroni come Manchester United, Real Madrid e Juventus. In nazionale il trend è sempre stato invidiabile ma è solo di recente che c'è stato il vero expolit, ovvero tra le qualificazioni ai Mondiali 2018 (18 reti) e quelle all'Europeo dell'estate prossima, compresi i match di Nations League, per un totale di 14, escludendo i 4 messi a referto in Russia.

Incrocio mondiale

Per battere il record c'è ancora tempo. E non che toccare i 100 gol non lo sia, anche considerando che, pur sensazionale, i 109 segnati da Daei (due Mondiali giocati, nessun gol) sono stati messi a referto in anni diversi e contro nazionali forse meno quotate rispetto alle varie Spagna, Inghilterra, Germania. Italia no, visto che finora non le ha mai segnato. Curioso notare come i due superbomber abbiano anche incrociato le loro strade proprio durante un Mondiale, quello di Germania 2006, il primo disputato da CR7 e l'ultimo di Ali Daei. Non scese in campo il numero 10 iraniano, mentre il giovane asso dello United siglò la rete del definitivo 2-0, la prima in una Coppa del Mondo. All'epoca si parlava già di Ronaldo come un fenomeno ma ancora lontano dai livelli extraterrestri che avrebbe raggiunto di lì a qualche anno. Daei invece, 37enne nel 2006, era al canto del cigno di una carriera nemmeno lontanamente sui livelli del portoghese ma comunque di tutto rispetto, con esperienze di livello proprio in Germania, tra l'ottima stagione all'Arminia Bielefeld (precedente al Mondiale francese del '98) e quelle discrete ma meno fortunate con Bayern Monaco (c'era anche lui in panchina nell'incredibile finale di Champions di Barcellona persa con il Manchester United) ed Herta Berlino. Del suo record in nazionale, comunque, non se ne sarebbe parlato più per tanto tempo, visto che nessuno pensava che qualcun'altro potesse raggiungere quelle cifre. Cristiano Ronaldo, però, a quei pensieri evidentemente non c'ha mai fatto caso.

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