L'evento più difficile da elaborare per i tifosi romanisti è stato l'addio di Francesco Totti al calcio giocato, avvenuto il 27 maggio 2017. Ma anche le dimissioni della bandiera giallorossa da dirigente non sono una notizia che va giù come un bicchier d'acqua. L'Ansa annuncia che lunedì prossimo, 17 giugno (ironia della sorte, proprio la data che nel 2001 regalò l'unico scudetto vinto dalla Roma con Totti in campo), egli spiegherà la sua decisione nel corso di una conferenza stampa lontano da Trigoria e convocata per il primo pomeriggio al Salone d'Onore del Coni. Un colpo al cuore per la tifoseria, soprattutto in questa fase storica, caratterizzata da un groviglio di situazioni tutt'altro che confortanti: una squadra reduce da un campionato mediocre e da un'eliminazione umiliante in Coppa Italia ad opera della Fiorentina, un'astinenza dall'alzare un trofeo che dura ormai da undici anni, un organico che si appresta ad uscire ridimensionato dal prossimo calciomercato estivo, i vertici della società percepiti come distanti e interessati al mero tornaconto finanziario, l'addio amaro di Daniele De Rossi (l'erede di Totti al comando della squadra).
La carriera calcistica di Totti
Sarà strano vedere Totti in una veste diversa da quella di calciatore o comunque personaggio di riferimento della Roma. La sua storia con la maglia giallorossa è iniziata da bambino, nelle squadre giovanili. Poi, il 28 marzo 1993, l'esordio in prima squadra, subentrato nel corso di Brescia-Roma finita 2 a 0 per i capitolini. Fu l'inizio di un'epopea, con la Roma Totti ha collezionato in diciotto anni di carriera la bellezza di 619 presenze e 250 gol. Oltre ad aver vinto uno scudetto con la Roma, senza scordare due Supercoppe italiane e due Coppe Italia, il fenomeno di Porta Metronia ha vestito anche la maglia della Nazionale italiana in 58 occasioni siglando 9 gol. Con la maglia azzurra è salito sul tetto del mondo nel 2006: faceva parte della squadra che ha vinto il Mondiale disputato in Germania.