La Roma perde ancora ed entra ufficialmente in crisi. Lascia altri tre punti a Bologna consegnandosi a un avversario che non è il Real Madrid, ma assai modesto che quantomeno ha messo nei novanta e passa minuti di gioco, cuore e carattere. Quello che è mancato alla Roma, impalpabile, altra prestazione incolore, senza neppure uno spunto per poter recriminare. Vince il Bologna anzi, stravince. Non che d'improvviso quella di Pippo Inzaghi sia diventata la squadra regina d'Italia, ma per far bella figura, basta questa Roma. E salvare la panchina, perché oggi Inzaghi rischiava l'esonero, mentre grazie alla Roma ha preso ossigeno.
Bologna avanti
Meglio il Bologna, in tutto. Lampi di Roma in avvio con la doppia conclusione di Fazio e Kluivert, ma la vera palla gol capita a Falcinelli che buca la conclusione. Kluivert cerca di darsi da farsi ed è bravo a tagliare sull'imbucata di De Rossi, ma Skorupski è altrettanto bravo a rifuguarsi in angolo. Il Bologna tiene botta e prova ad avanzare il baricentro. Svamberg disegna trame preziose, la Roma fa fatica a ripartire con i tempi giusti. Dieci alla fine e Inzaghi mette il muso avanti con Mattiello che raccoglie un centro di De Maio che trova impreparata la retroguardia giallorossa e, di sinistro, infila sul palo più lontano dove Olsen non può arrivare. La Roma prova a scuotersi ma ancora Skorupski si immola due volte di fila in un battito di ciglio per chiudere su Fazio e poi, prima dell'intervallo, l'occasionissima di Lorenzo Pellegrini che sulla “frittata” di Skoruopski manca incredibilmente la volé a botta sicura.
Crisi nera
Roma a fare la partita nella ripresa, Bologna, ad agire di rimessa. E di rimessa arriva il raddoppio con Santander che se ne va in campo aperto approfittando del lancio di Falcinelli e una volta in area, brucia Olsen mandando in brodo di giuggiole il Dall'Ara. Dentro Under per l'insufficiente Kluivert, ma la Roma è in affanno e accusa il colpo. E i minuti passano col Bologna che addirittura sfiora il 3-0. No, il Bologna non è il Real Madrid, ma ugualmente mette a nudo tutti i limiti, e sono tanti, di una piccola Roma che prende ancora un contropiede, tre contro due, con Okwonkwo che la manda di poco fuori. Pessima l'interpretazione dei giallorossi, si salva nessuno, se non il coraggio di De Rossi, ma che non può bastare per tenere in piedi una squadra sfilacciata, scollata tra i reparti, lunghissima in campo. Inzaghi doveva vincere per salvare la panchina. E il Bologna ha vinto, complicando il futuro di Eusebio Di Francesco. La sua Roma è in crisi, inutile girarci intorno e stasera è già a meno cinque dalla zona champions (Fiorentina e Sassuolo) e a meno sette da Napoli e Juve, con i bianconeri in campo tra poco a Frosinone. Cinque punti in cinque giornate, nove gol subiti, confusione totale, gioco pari allo zero, squadra demotivata. E se non è crisi questa….
Gli altri match
Vince e convince invece il Napoli che al “Grande Torino” gioca una partita sontuosa, figlio del suo allenatore: finisce 3-1 per gli Azzurri con doppietta di uno straordinario Insigne e personale di Verdi. C'è un gioco, una mentalità nel calcio di Ancelotti, e si è visto. Napoli che aggancia per un po' la Juve che, in serata, batte per 2-0 il Frosinone allo “Stirpe” (reti di Ronaldo e Bernardeschi). Chi vola è la Lazio che, all'OLimpico, strapazza un piccolo Genoa: doppietta di Ciro Immobile e personali di Milinkovic e Caceido che apre le marcature. Lazio in salute, in crescendo, già pronta per la sfida con la Roma nel derby Capitale. Che per i giallorossi arriva in un vero momentaccio, mentre i biancocelesti possono solo che sorridere. Infine crollo interno del Chievo che al Bentegodi lascia strada all'Udinese che, con De Paul e Lasagna, porta a casa tre punti preziosissimi. Pari, invece, fra Milan e Atalanta, coi bergamaschi che rimontano lo svantaggio siglando il 2-2 finale con Rigoni.