Fa freddo e c'è tanta neve a Kharkiv, trecento chilometri da Kiev, dove domani si gioca l'andata degli ottavi di Champions League tra lo Shakhar e la Roma. La squadra di Donetsk è al suo quarto anno lontano da casa. L'ultima volta fu ai tempi di Mircea Lucescu in panchina. Vinse il titolo nel 2014, l'ultima vittoria ricordata per le divisioni della gente di Donetsk, con chi sbandierava bandiere russe e chi ucraine, sfociate nella guerra tra Russia e Ucraina con tanto di annessione russa della Crimea. La Dombass Arena durò appena cinque anni prima di essere parzialmente danneggiata da due ordigni esplosi in seguito al conflitto tra le forze governative ucraine e i miliziani filorussi. Una guerra che ha portato lo Shakhtar a trasferirsi a Leopoli prima che Kharkiv diventasse la casa definitiva. Ed è qui che domani sera si affronteranno Shakhatar e Roma, una partita con tanti ricordi, non belli per i giallorossi, eliminati nel 2001 proprio dagli ucraini dalla Champions. Ma domani è altra storia.
Gli ucraini in casa sono imbattuti (11 vittorie in 13 gare), fanno della qualità brasiliana il loro credo e vanto. Di contro una Roma che dopo i tentennamenti di dicembre e gennai ,si è ripresa mettendo in cassa tre vittorie di fila e arrivano a Kharkiv con l'intento di approdare ai quarti. Di Francesco in conferenza è stato chiaro. “Ho visto una squadra in grande crescita – dice in conferenza – Dobbiamo evitare cali di tensione. Abbiamo prima di tutto l'ambizione di arrivare ai quarti, sapendo di avere di fronte una squadra con potenzialità importanti. Ci saranno momenti in cui comanderemo il gioco ed altri in cui saremo costretti ad abbassarci. Domani dovremo essere compatti, e i segnali di crescita voglio vederli anche domani. Dobbiamo avere grande determinazione e cattiveria nelle due fasi”. E poi c'è il turchetto Under, quattro gol in tre partite e domani al debutto europeo da titolare. “Ha fatto cose straordinarie ed è cresciuto tantissimo. A me piace parlare di squadra, domani gioca la Roma e non Under. Poi siamo tutti felici di averlo, ma non vi dirò se domani giocherà dall'inizio. Domani voglio tutti con la massima concentrazione, ho fatto una scelta di far sentire tutti importanti e partecipi e deciderò domani chi farà parte della partita. Nemmeno De Rossi è sicuro di scendere in campo dall'inizio, domani deciderò. Dobbiamo ragionare partita dopo partita. Ce la giocheremo al 50%, cercando di portare a casa un risultato positivo”. L'unico dubbio riguarda Florenzi. “E' rimasto in albergo perché non sta bene e ci auguriamo di averlo disponibile per domani. Oggi come oggi non è disponibile per la partita, domani vedremo”. Lo Shakhtar, la temperatura gelida (ma il manto erboso è riscaldato), la qualità degli uomini di Fonseca, tutti elementi che preoccupano. “Ho visto le ultime partite e mi ha colpito per l'identità e il desiderio di giocare. Le squadra ucraine magari sono meno fisiche, ma più qualitative”. Anche De Rossi, seduto accanto a Di Francesco, strizza l'occhio ai quarti. “Il nostro obiettivo è passare il turno, perché vogliamo fare bene e toglierci delle soddisfazioni”. E sempre domani, da seguire anche Siviglia-United, Montella contro Mouriunho. Il bello della Champions che si avvia ad entrare nel vivo. Dentro o fuori, perché qualcuno è di troppo. E allora, fuori i secondi, fate il vostro gioco.