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Roma, il cuore non basta. La Juve si cuce mezzo scudetto

Impalpabile per 70 minuti la Roma si sveglia solo nel finale ma non basta per superare una Juve ben organizzata che pure ha dovuto fare a meno di due uomini simbolo come Pirlo e Pogba. Finisce 1-1, un pari che di fatto mette lo scudetto nelle mani dei ragazzi di Allegri, ancora a +9 sui giallorossi. Si conferma, per entrambe, l’ennesima occasione persa di un campionato brutto che peggio non si potrebbe. La cronaca. Le novità delle formazioni ufficiali riguardano il centrocampo. Garcia sceglie Keita nel ballottaggio con Nainggolan. Nelle file dei bianconeri ci sono Vidal e Pereyra. Giallorossi in avanti con il tridente Gervinho-Totti-Ljajic, De Sanctis torna tra i pali. Allegri si affida a Morata-Tevez per il tandem d’attacco del suo 3-5-2, in difesa Caceres affianca Bonucci e Chiellini. Prima parte di studio, con le due squadre che badano soprattutto a non scoprirsi. La prima occasione è per i bianconeri: fuga di Pereyra sulla destra, palla rasoterra al centro e Manolas per anticipare Morata mette in angolo rischiando anche l’autogol.

Ospiti ancora minacciosi con un invitante cross di Evra, servito in profondità da Tevez: nessun compagno è pronto ad approfittarne. Ma i pericoli veri, in campo, stentano a manifestarsi: la gara è nervosa – tre gialli nell’arco di venti minuti – e stenta a decollare, complice anche un gioco molto spezzettato. Il possesso palla giallorosso è lento e sterile, senza contare che Totti e compagni perdono qualche pallone di troppo in zone pericolose. I bianconeri puntano sulle ripartenze ma non riescono a dare velocità alla manovra. Negli ultimi minuti prima dell’intervallo, contropiede della Juventus innescato da Pereyra: l’ex Udinese vince un contrasto, palla a Tevez che fugge per 20 metri e conclude dal limite dell’area, deviazione in angolo di Manolas.

Ad inizio ripresa uno sbaglio di Ljajic a centrocampo genera un’azione pericolosa della Juventus: Pereyra intercetta e serve Vidal che sale sulla sinistra, il mancino del cileno esce fuori di pochissimo. Il copione di questi primi minuti non sembra mutare: bianconeri più attivi, pochissimo movimento dei giallorossi, praticamente nulli in fase offensiva. La squadra di Garcia appare stanca. La svolta dell’incontro arriva al 17′: Torosidis stende Vidal al limite dell’area, Orsato gli mostra il secondo giallo e lascia la Roma in dieci. Sulla successiva punizione, due minuti dopo, Tevez si traveste da Pirlo e trasforma: vantaggio della Juventus. Strada più che in salita per i giallorossi, Garcia prova a correre ai ripari richiamando uno spento Ljajic ed inserendo Florenzi. Poco dopo, è il turno di Iturbe: fuori Totti.

I giallorossi provano ad imbastire una reazione: sulla punizione di Florenzi, Manolas salta più in alto di tutti ed impegna in tuffo Buffon. Altre forze fresche per Garcia con l’ingresso in campo di Nainggolan per De Rossi. La Roma spinge ora: e alla prima, vera occasione creata, trova il pareggio: altra punizione di Florenzi dalla destra, in area bianconera svetta Keita libero sul secondo palo e a nulla serve il tentativo di salvataggio di Marchisio davanti alla linea. 1-1 al 34′, la gara si infiamma. Tutta la convinzione che non hanno espresso per un’ora, i giallorossi la tirano fuori in questi ultimi minuti, nonostante l’inferiorità numerica: Gervinho serve Iturbe, il sinistro dell’ex Verona si spegne a lato. Poi ci prova Nainggolan, dai 25 metri: blocca Buffon. Adesso sono i bianconeri ad accusare la stanchezza. La scelta di Allegri è gettare nella mischia Coman al posto di un Morata poco brillante. Poi uno stremato Lichtsteiner lascia spazio a Padoin. Il risultato non cambia più

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