Undici mesi fa la sua reputazione era all'acme. Il 10 aprile 2018, dopo la clamorosa rimonta giallorossa contro il Barcellona ai quarti di finale di Champions League e la conseguente qualificazione per le semifinali, Eusebio Di Francesco era considerato nella Capitale una sorta di “mago”. Oggi, a poche ore dalla disfatta contro il Porto che è costata alla Lupa l'eliminazione dalla massima competizione europea per club, il tecnico abruzzese finisce sulla graticola e viene esonerato. Così va il calcio, così va anche la vita.
Il profilo di Di Francesco…
Ha guidato regolarmente l'allenamento, ma dopo la riunione a Trigoria con i dirigenti giallorossi (tra i quali c'era anche l'ex capitano e bandiera della Roma Francesco Totti) è arrivata la decisione. Finisce dunque l'esperienza di Di Francesco sulla panchina della Roma, squadra di cui ha vestito la maglia quand'era calciatore (tra il 1997 e il 2001). Era tornato a Trigoria nel giugno 2017, per sostituire Luciano Spalletti alla sua seconda esperienza nella Capitale. Alle spalle aveva tre anni di panchina con il Sassuolo, durante i quali aveva ottenuto anche una storica qualificazione in Europa League. Prima ancora aveva allenato Lanciano, Pescara e Lecce con alterne fortune e con un'idea di calcio propositiva. A Roma è stato accolto con favore dal pubblico: di lui si ricorda l'impegno e l'attaccamento da calciatore. Come tecnico ha riscosso un discreto successo, diventato entusiasmo alle stelle dopo l'impresa contro il Barcellona, capace di cancellare un periodo d'affanno della squadra nel febbraio 2018. In totale, della sua esperienza sulla panchina giallorossa si ricorderanno però anche delle disfatte più o meno clamorose, tutte collezionate in questa stagione: la sconfitta in casa contro la Spal, le rimonte di due gol subite dal Cagliari in trasferta e dal Chievo all'Olimpico e di tre dall'Atalanta, il recente derby con la Lazio perso 3 a 0 e, soprattutto, l'eliminazione dalla Coppa Italia ad opera della Fiorentina con un doloroso passivo di 7 a 1. Ecco, per molti tifosi quella sarebbe dovuta essere l'occasione delle dimissioni del tecnico abruzzese. Così non è stato, e ora è arrivato l'esonero.
…e il profilo del successore
A breve l'annuncio del sostituto di Di Francesco. Nelle settimane e nei giorni scorsi sono stati ventilati vari nomi. Forte è sembrato l'interesse della dirigenza romanista nei confronti del portoghese Paulo Sousa, che tuttavia domani dovrebbe firmare per i francesi del Bordeaux. Voci anche sull'ex giocatore e allenatore Vincenzo Montella, reduce da un'esperienza al Milan, e su Roberto Donadoni, l'anno scorso al Bologna. Si è parlato più insistentemente nelle ultime ore di un “traghettatore”, ossia di un allenatore che guidi la squadra solo fino a giugno, tentando l'impresa di centrare la qualificazione in Champions League. Nomi in questo senso sono quelli dell'ex terzino della Roma Christian Panucci e dell'ex calciatore e tecnico giallorosso Claudio Ranieri, che nel 2010, subentrato a Spalletti, sfiorò l'impresa di riportare lo scudetto nella Capitale dopo nove anni. Quest'ultimo, romano di Rione San Saba, che non ha mai nascosto la sua fede romanista, sarebbe in procinto di tornare. Finiti i quattro mesi da allenatore, per lui si profilerebbe un futuro da dirigente.