Da nove mesi Marco Di Lello, coordinatore del Comitato “mafia e sport” e segretario della Commissione parlamentare Antimafia, è al lavoro per la stesura della “Riforma del calcio”, testo che si pone l’obiettivo di rendere lo stadio un posto “più sicuro, dove anche le famiglie possano andarci senza timore”. Il deputato del Pd ne è convinto: “Più riduciamo la presenza della criminalità all’interno degli stadi, più sarà possibile avvicinarci al modello inglese, invidiato da tutto il mondo, che spesso nel nostro Paese viene invocato per rimettere ordine nello sport più popolare” della Penisola.
Approvazione del testo entro settembre
Come riportato dall’Adnkronos, dopo aver ascoltato alcuni dei personaggi più importanti del mondo del calcio, dai presidenti del Coni e della Figc, Malagò e Tavecchio, ai presidenti della Lazio, del Genoa e del Napoli Lotito, Preziosi e De Laurentiis, passando per Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione italiana calciatori, diverse procure (come Torino, Roma, Catania e Napoli) oltre al capo della Polizia Gabrielli, oggi è il turno del Ministro dello Sport Luca Lotti. “Entro la fine del mese di settembre – afferma all’Ansa Di Lello – è prevista l’approvazione della relazione sull’inchiesta svolta e verrà presentata una proposta normativa: sono soddisfatto del lavoro fatto ma è importante anche avere il confronto e il conforto del Governo anche affinché la relazione trovi una sua attuazione in sede legislativa. Credo tutto questo possa far bene al calcio italiano; bisognerà sempre tenere un faro acceso su questo settore considerando l’importanza del calcio per la nostra economia e che quindi riveste anche agli occhi della criminalità”.
Di Lello: “No a infiltrazioni mafiose nel calcio”
“Noi vogliamo evitare infiltrazioni mafiose nel sistema calcio – afferma Di Lello – e perché ciò accada vanno affrontati alcuni punti deboli. A cominciare dal bagarinaggio dei biglietti: per chi compra per rivendere a un prezzo più alto vogliamo introdurre un reato specifico. Vogliamo cambiare il sistema che sta alla base della tessera del tifoso, ampliando i Daspo: l’obiettivo è identificare i tifosi non buoni per impedire che entrino negli stadi”. Poi aggiunge: “Negli stadi ci saranno delle celle di sicurezza visto anche il ripristino del reato di arresto in flagranza differita (entro 48 ore) per chi commette i cosiddetti reati da stadio nel decreto Minniti. Controlleremo poi i vari passaggi societari per evitare che possano nascondere il riciclaggio di denaro sporco e vieteremo le scommesse sulle partite della Lega Pro”.