E'di Emiliano Sala il corpo che, “in condizioni estreme”, è stato estratto dai resti del Piper Malibu inabissatosi nel Canale della Manica mentre, guidato dal pilota David Ibbotson, lo stava trasportando a Cardiff, verso la sua nuova squadra. Si chiude con la notizia più tragica il dramma del giovane attaccante argentino che quel sogno della Premier League non lo vivrà mai. La speranza che un miracolo potesse essere avvenuto era scomparsa già alcuni giorni fa, quando il velivolo era stato individuato in fondo al mare. Ora, però, la tragedia della famiglia di Sala e di quella del suo pilota, David, assume la proporzione peggiore, ha avuto quella risposta che si attendeva dall'esame di identificazione. Emiliano, e molto probabilmente anche David, non ci sono più. La punta argentina non vestirà più quella casacca tanto ambita e non potrà più inseguire il suo sogno: “Il corpo è stato formalmente identificato come quello del calciatore professionista Emiliano Sala”, ha detto la Polizia del Dorset, spiegando che nelle prossime ore la salma dello sfortunato attaccante verrà restituita alla famiglia.
L'incidente
Fin da subito, le speranze che i due occupanti di quel piccolo aereo da turismo potessero essere riusciti a salvarsi erano estremamente remote. Quel 21 gennaio, quando il segnale era scomparso dai radar, si era già temuto il peggio anche se, nelle ore successive, erano state formulate varie ipotesi circa la possibilità di un ammaraggio e di una conseguente deriva in scialuppa. Considerazioni smentite quasi subito, per la quasi imossibilità di scampare all'impatto che per le condizioni estreme che avrebbero vissuto in mare, in caso di eventuale sopravvivenza allo schianto. Pochi giorni dopo, le autorità avevano persino sospeso le ricerche, proseguite a spese dei familiari e di alcuni calciatori amici di Sala. Era stata proprio una delle due navi impiegate a individuare l'aereo sommerso, grazie all'utilizzo di segnali sonar.