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Problemi finanziari per il Milan, ecco cosa rischia

Il clima che si respira a Milanello, quartier generale del Milan, è viepiù cupo in queste ore. La Uefa, organo che governa il calcio europeo, non ha concesso il patteggiamento sul fair play finanziario (Ffp) alla società rossonera, cioè il metodo con il quale si sarebbero potute concordare le sanzioni e il percorso per rientrare nei parametri imposti dall'Uefa per le squadre partecipanti alle coppe europee. Prossimo appuntamento a metà giugno, quando l'organo deciderà se il Milan dovrà rinunciare al mercato estivo, rinunciare a far giocare nelle coppe europee i nuovi giocatori acquistati oppure, nella peggiore della ipotesi per la squadra italiana, l’esclusione dalla prossima edizione di Europa League, a cui il Milan si è qualificato terminando la Serie A al sesto posto.

Ma perché l'Uefa ha respinto la richiesta milanista di patteggiare? Perché – fanno sapere dell'organo di controllo finanziario per club dell'Uefa – emergerebbero incertezze che si ritengono collegate ai piani presentati dalla dirigenza del Milan per il rientro nei parametri economici. Questi piani riguardano il rifinanziamento del debito di 354 milioni di euro nei confronti del fondo Elliot – che potrebbe comportare il trasferimento della proprietà del Milan al fondo statunitense già dal prossimo ottobre – il piano di espansione nel mercato cinese previsto dalla società, giudicato eccessivamente ambizioso e ottimista, e poi l’attuale bilancio del club, su cui pesa il deficit eccessivo maturato dalla società negli ultimi anni.

L’amministratore delegato del Milan Marco Fassone ha risposto al comunicato Uefa all’uscita dell’assemblea della Lega Serie A a Milano, dicendo: “Il comunicato mi ha generato molta amarezza. Mi attendevo che la Uefa potesse dare parere positivo anche perché nella storia era successo una sola volta con una squadra russa. Non ci è stato concesso perché la Uefa dice che il mancato rifinanziamento getta dei dubbi sul nostro futuro. La nostra storia è stata fatta quest’anno di continui adempimenti che confermano la nostra solidità. È un danno importante per la nostra immagine. Riporterò alla Uefa i nostri dati, meritavamo il settlement agreement”.

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