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Primi raduni in serie A, riparte la stagione del calcio

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Una vecchia ma mai dimenticata canzone di Renato Zero diceva che “il carrozzone va avanti da sé, con le regine i suoi fanti e i suoi re”. E il carrozzone del calcio si è rimesso in moto, seppure in maniera lenta. Già al lavoro Napoli, Milan e Lazio con le prime due che devono cominciare subito a correre per farsi trovare pronte all’appuntamento con i preliminari di Champions (15/16 e 22/23 agosto) ed Europa League (27 luglio – 3 agosto il primo turno) e con i biancocelesti di Simone Inzaghi che invece vogliono affrettare i tempi in vista della Supercoppa Italiana fissata per il 13 agosto quando si assegnerà il primo trofeo della stagione. Pian piano attese tutte le altre. Biancocelesti in ritiro a Formello e dall’8 ad Auronzo di Cadore fino alla sfida alla Juve, Napoli a CastelVolturno e dal 5 a Dimaro, mentre il Milan lavorerà a Milanello. I bianconeri invece lavoreranno in casa a Vinovo fino alla Supercoppa poi tournée in Messico e Usa. Il Bologna ha cominciato a sudare a Castiadas fino all’8 poi dal 12 a Castelrotto. Raduni il 6 per Inter, subito a Brunico, e Udinese, dal 16 in Austria. Il 7 partiranno per la nuova avventura la Roma di Di Francesco, fino al 17 a Pinzolo prima della tourneè negli Stati Uniti, la neopromossa Spal a Tarvisio e il Chievo che lavorerà in un doppio ritiro tra Brentonico e San Zeno. L’8 tocca al Cagliari (Pejo), e alla matricola Benevento (Sestola), alla Fiorentina nella tradizionale Moena e al Verona a San Martino di Castrozza, il 9 Sassuolo e Crotone iniziano in casa, così come il 10 l’Atalanta. In contemporanea la partenza delle due liguri, l’11 luglio, con il Genoa  che si ritrova in Austria e la Samp a Ponte di Legno. L’ultima a scendere in campo il 14 sarà il Torino di Mihajlovic a Bormio.

Uno sguardo al mercato

Ma non solo ritiri perché mentre c’è chi suda, c’è chi lavora alacremente per costruire la squadra del prossimo anno. Chi più chi meno, ne hanno tutti bisogno. Ne aveva tanto bisogno il Milan, devastato da tre stagioni altamente fallimentari. Squadra totalmente rinnovata per l’euforia di un Montella che finalmente può iniziare a lavorare con uomini più congeniali al suo progetto. I rossoneri sono al momento i re del mercato. Già arrivati gli attaccante André Silva (Porto), Borini (Sunderland) e Niang (Watford),  i difensori Musacchio (Villareal), Rodriguez (Wolsburg), Conti (Atalanta), i centrocampisti  Kessié (Atalanta), Calhanoglu (Leverkusen) e non finisce qui, perché nella Milano rossonera sono ancora a caccia di un altro attaccante (piace il viola Kalinic) e di un centrale di centrocampo (trattative con Biglia della Lazio). Chi vuole essere al passo è l’Inter in un derby cinese lungo un anno. Tanti i nomi che piacciono al duo Sabatini-Spalletti a cominciare dai viola Bernardeschi e Borja Valero, poi Dalbert, difensore del Nizza e il rinnovato amore per Luis Gustavo del Wolsburg. Il Napoli è rimasto quello della passata stagione. De Laurentiis non vende e attende l’occasione per piazzare il colpaccio. Intanto è in arrivo l’attaccante Ounas dal Bordeaux. L’amarezza della sconfitta in Champions, induce la Juventus a cercare di dare l’assalto a qualche top player. Ma non sarà facile. E’ arrivato dalla Samp Schick, attaccante di prospettiva, oltre ai giovani Orsolini e a Bentancur del Boca già preso da tempo. Ma naturalmente non basta per dare l’assalto alla coppa dalle grandi orecchie. I sogni si materializzano nei nomi di Douglas Costa, attaccante del Bayern, valutazione di 50 milioni, ma il pressing su Danilo, esterno di difesa del Real, di fatto non permetterebbe l’ingaggio di un altro extracomunitario. Piace N’Zonzi, centrocampista del Siviglia, Keita della Lazio, Bernardeschi della Fiorentina, Matuidi del Psg, Ceballos del Betis, ma sul centrocampista è troppo forte la concorrenza di Real e Barcellona per prendere parte all’asta. Il milanista De Sciglio è in uscita e Paratici è in agguato visto che già ha perso Dani Alves promessosi al City di Guardiola e deve ancora risolvere il nodo Bonucci attirato dalle sirene inglesi e persino del Real che non affonda e resta in attesa di conoscere il pensiero del centrale azzurro.

Cantiere Roma e Lazio

Ancora da fare il mercato della Roma di Di Francesco anche se sono arrivati giocatori importanti come Moreno, centrale messicano, Karsdorp, esterno olandese di grande prospettiva, l’azzurro Pellegrini riscattato dal Sassuolo e per ultimo il centrale del Lione Gonalons. Acquisti che fanno della Roma il miglior centrocampo del campionato ma ancora da piazzare i colpi negli altri reparti. Davanti è partito Salah destinazione Liverpool e per rimpiazzarlo il ds Monchi pensa a Defrel  del Sassuolo e Ghezzal del Lione anche se a Di Francesco piace Domenico Berardi: il problema è la richiesta del Sassuolo, troppo alta per i giallorossi. Da piazzare anche colpi in difesa, dove è in dirittura d’arrivo la cessione di Rudiger al Chelsea dopo il rifiuto di Manolas di accordarsi con lo Zenit di Mancini, dopo che era stato proprio il greco a far decollare la trattativa (ma non è escluso un rilancio). In Russia è andato invece Paredes per 27 milioni. Monchi segue con attenzione Foyth, difensore dell’Estudiantes, ma servirà un altro esterno, magari un Darmian capace di rivestire ambo le fasce anche se Mourinho l’ha dichiarato incedibile. Fiorentina e Lazio sono un cantiere aperto, con i viola che rischiano di perdere l’ossatura della passata stagione e con la Lazio che ha preso Marusic, difensore olandese, ma è alle prese con i problemi relativi a Biglia e Keita. L’argentino chiamato a decidere nelle prossime ore se firmare il rinnovo o essere ceduto anche se il Milan si è defilato non avendo raggiunto l’accordo economico. Keita invece è diviso tra Juve, Inter e Monaco, con i monegaschi che cercano un attaccante di peso visto che stanno per cedere la stella Mbappè. Tare spera ancora di portare in biancoceleste il Papu Gomez anche se l’Atalanta lo ritiene incedibile e qualora lo mettesse sul mercato, spara una cifra troppo alta per le casse laziali. Il resto è tutto da scrivere. Ma siamo solo all’inizio di luglio, fa caldo, gli incendi cominciano a devastare la Penisola, ma gli incendi del calcio, quelli che accendono la passione dei tifosi, debbono ancora arrivare. E c’è tempo fino al 31 di agosto. Avanti tutta e vento in poppa.
Massimo Ciccognani: