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Poker giallorosso a San Siro: la Roma si riporta al secondo posto a -7 dalla Juve

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Con grinta e caparbietà, la Roma si riprende il secondo posto giocando a San Siro contro un Milan tanto spavaldo quanto perforabile. Una doppietta di Dzeko, al momento da solo in testa alla classifica dei cannonieri con ben 27 gol, decide già nel primo tempo il posticipo della 35ª giornata di Serie A. I giallorossi trovano anche i pali di Nainggolan e Perotti. Il Milan sis veglia tardi. e a nulla vale la rete di Pasalic, che modifica il risultato in 1-2 per soli due minuti. In poco tempo, infatti, El Shaarawy sigla il 3-1 prima del rigore, per fallo su Salah, che consente a De Rossi di fissare il il 4-1 finale.

Periodo buio per Montella

Una vittoria importante per i giallorossi, che attendono domenica la Juve all’Olimpico e possono ancora sognare la rimonta impossibile. Buio fitto per la squadra di Montella. Dopo i pareggi con Pescara e Crotone e il ko con l’Empoli, solo le prestazioni ancor più deludenti di Inter e Fiorentina tengono i rossoneri in vantaggio per l’accesso secondario all’Europa League.

Dzeko: “partita quasi perfetta”

“Venire qui a fare quattro gol non è mai facile, abbiamo fatto 90′ quasi perfetti. Peccato per il gol preso, ma in generale dobbiamo essere contenti”. Così Edin Dzeko, ai microfoni di Premium Sport, commenta il match. “Io sono contento della mia stagione: ho lavorato duro tutto l’anno e questi risultati mi danno fiducia, ma io guardo prima ai risultati della squadra piuttosto che a quelli personali – aggiunge -. Il mio futuro? Ho altri tre anni di contratto. Totti? Non so se è la sua ultima partita, lui non ha detto niente e magari la prossima la gioca”.

Spalletti, Totti? Devo gestire atleta non sua storia

“La prossima volta faccio la formazione con una cooperativa: si fanno delle votazioni collettive e a quel punto metto in campo chi prende più voti…”. Così il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, interrogato sul mancato ingresso in campo di Totti a San Siro. “Mi spiace per i tifosi, non so che altro dire. Ho preso le offese lo stesso, anche quando l’ho fatto giocare per pochi minuti. L’ho detto fin dall’inizio: io non devo gestire la storia di Totti, devo gestire il Totti calciatore. Evidentemente la prossima volta starò più attento”, dice a Premium Sport. “In questo lavoro c’è da prendere il buono e il cattivo – afferma poi l’allenatore parlando della vittoria -. Ho parlato con i giocatori e dopo il derby c’era bisogno di una reazione. Ho a che fare con delle persone serie, che si rendono conto che a volte c’è da soffrire, ma oggi hanno fatto una grandissima partita. C’era la possibilità di andare sul 3-0, ma a volte noi siamo un po’ spreconi e se non avesse fatto gol El Shaarawy sarebbe diventata una partita molto difficile”.

Montella: “Roma superiore”

“La Roma ci è stata superiore, i giocatori in campo e l’allenatore in panchina. Nel primo gol, ha dominato la loro qualità”. Il tecnico del Milan si dimostra realista ed obiettivo: “Dopo l’1-0 la Roma ha fatto la partita che per caratteristiche ci mette in difficoltà. Nel secondo tempo abbiamo forzato un po’, rischiando, ma dopo il nostro gol hanno chiuso la partita. L’unica cosa che non mi è piaciuta è la depressione dopo il 3-1: domani inizia un campionato fatto di aggressività. Siamo in linea con i nostri obiettivi, a cui teniamo tantissimo. La formazione per sabato la faranno i ragazzi stessi con l’entusiasmo e il lavoro della settimana”. E sulla scia negativa del Milan, afferma: “Guardando le ultime partite, non siamo in linea nè con gli obiettivi nè con noi stessi. Quando giocavo, mi arrabbiavo con gli allenatori. Oggi il colpevole sono io. Mancando Abate, oggi ci hanno marcato molto bene, perchè senza Ignazio ci mancano spazi importanti con Suso”. Non manca una critica alla nuova proprietà cinese: “La squadra prima era in equilibrio. Il nuovo management ci ha subito fatto sentire la loro vicinanza e i loro progetti futuri, ma un cambiamento porta sempre una storia diversa. La nuova dirigenza però sta lavorando benissimo, senza modificare equilibri nella squadra. Ognuno di noi però inconsciamente sente che è cambiato qualcosa”.

Antonio Di Mola: