Andrea Pirlo si è immerso completamente nella sua avventura americana e non ha rimpianti. E’ consapevole che in questa fase della sua carriera doveva attraversare l’Atlantico per conoscere un movimento calcistico ambizioso ma lontano dalle pressioni europee. “Ci avevo pensato già da un po` di mesi. Certo, perdere (la finale di Champions ndr) mi ha fatto riflettere di più – ha raccontato alla Gazzetta dello Sport – Certe partite così importanti difficilmente le avrei rigiocate e dopo aver vinto 4 campionati questo era il momento migliore per andarsene”.
Oggi ha sostenuto il suo primo allenamento con la maglia dei New York e si è presentato alla stampa. Ha spiegato di essere arrivato negli Usa con l’ambizione “di far parte di un progetto importante. È una grande sfida e a me le sfide piacciono. E poi qui si comincia da zero: questa squadra sei mesi fa non esisteva. Un po` come quando sono arrivato alla Juve. In un certo senso eravamo partiti da zero anche lì. Ho fatto quattro stagioni fantastiche, trovato un gruppo vincente che ha portato risultati formidabili”.
Il regista è entusiasta della Grande Mela, definita una “città fantastica in cui ogni giorno puoi fare qualcosa di diverso”. Sulla scelta di approdare nella Mls ha detto di non aver avuto alcun dubbio “dopo il grande calcio volevo la Mls. La seguivo in tv e mi piaceva. Non mi sono consultato con nessuno. Né Giovinco né altri. Ho deciso e basta. E il fatto di poter giocare a New York ha fatto il resto. Non so se avrei accettato un`altra città. E poi allo stadio c`è aria di festa, mica come da noi”.