Una nuova minaccia di immigrazione arrivano per l’Europa, ma non dalla Libia, Siria o Iraq, bensì dalla Grecia: “Se l’Europa ci abbandona nella crisi, la sommergeremo di migranti”. Queste le dure parole proferite dal ministro della Difesa di Atene, Panos Kamenos – leader del partito dell’estrema destra populista alleato con Syriza – durante un incontro pubblico. Ma non finisce così il suo discorso, ha continuato, puntando il dito in particolare contro la Germania della Merkel. Ha infatti detto che non sarà affare della Grecia se l’Europa si troverà ad affrontare “un’eventuale realtà spiacevole”, cioè il fatto che alla “marea umana di milioni di migranti extracomunitari che si rovescerà su Berlino” si possano mescolare terroristi dell’Isis”, perché sarà solo colpa dell’Unione che “ha adottato una posizione intransigente contro la Grecia sulla questione del debito”.
L’affermazione è tanto più grave in quanto nel governo Tsipras Kammenos ricopre l’incarico di ministro della Difesa, e nonostante le disastrose condizioni economiche e finanziarie del Paese le forze armate elleniche, corresponsabili della vigilanza dei confini esterni dell’Europa di Schengen, sono tra le più numerose ed equipaggiate dell’intero continente, ad esempio con un’aviazione che ha oltre il doppio di aerei da combattimento rispetto a quelle francese, italiana o tedesca.
Il leader del partito Greci Indipendenti ha minacciato con la legge del taglione. “Se ci dànno un colpo, noi risponderemo dando un colpo a loro”, ha affermato in pubblico Kammenos, lasciando la cancelliera tedesca Merkel letteralmente a bocca aperta. Ma il ricatto contro l’Europa, e la Germania in primis, è continuato, infatti il ministro della Difesa greco ha spiegato che se i Paesi creditori li lasceranno cadere, distribuiranno “ai migranti venuti da ovunque documenti validi per circolare nell’Europa delle frontiere aperte di Schengen”, e così quella marea umana “potrà andare senza problemi a Berlino”.