Buone notizie per Roma: Boston ha ritirato la sua candidatura per le Olimpiadi del 2024. Alla base del passo indietro ci sarebbero i pessimi rapporti fra la città e il Comitato Olimpico americano. Gli usa sono alla ricerca di una soluzione alternativa: per presentare una candidatura c’è tempo fino al 15 settembre, e l’Usoc potrebbe decidere di restare in corsa con un’altra metropoli, molto probabilmente Los Angeles. Le tensioni sono emerse chiaramente nelle ultime ore, con la convocazione di una conferenza stampa a sorpresa e dai toni duri del sindaco di Boston, Martin Walsh. Senza mezzi termini Walsh ha denunciato le pressioni dell’Usoc affinche’ firmasse un contratto con cui si impegnava a portare avanti la candidatura.
“Non firmerò un accordo per ospitare i Giochi se non avrò garanzie che i miei cittadini non dovranno firmare il conto finale, mi rifiuto di ipotecare il futuro della città” ha detto Walsh, precisando di voler conoscere, prima di impegnarsi, i dettagli finanziari per i Giochi. La candidatura di Boston non è decollata fin dall’inizio, con i cittadini scettici e la mancanza di un appoggio formale da parte di alcuni politici chiave, fra i quali il governatore Charlie Baker che non ha appoggiato l’iniziativa in attesa del rapporto della società di consulenza sull’impatto e sui costi. rapporto che non arriverà prima del mese prossimo. Gli Stati Uniti non ospitano Giochi Olimpici da Atlanta 1996 e le Olimpiadi invernali da Salt Lake City nel 2002. Il molto tempo trascorso e i migliorati rapporti dell’Usoc con i partner internazionali sembravano favorire gli Usa per la conquista dei Giochi 2024.