Mentre in campo si vede una squadra positiva, il Parma torna a respirare anche in materia di bilancio: infatti è arrivato l’ok alla prosecuzione dell’esercizio provvisorio, che consentirà al club di completare la stagione. In mattinata, si è svolto l’incontro fra i curatori fallimentari del club, Angelo Anedda ed Alberto Guiotto con il giudice delegato Pietro Rogato sull’andamento della gestione e sull’opportunità di continuare l’esercizio. I curatori hanno dato risposta positiva con riserva chiedendo tuttavia al giudice delegato, con il parere favorevole del comitato dei creditori, un breve termine entro il quale formulare il loro giudizio definitivo alla luce degli accordi in corso di formalizzazione.
Il tutto è stato annunciato dalla società sul proprio sito. “I curatori hanno evidenziato che la generale disponibilità dei tesserati Figc – confermata dalla Associazione Italiana Calciatori – a ridurre le loro competenze nei limiti dei ricavi dell’esercizio provvisorio, potrebbe assicurare la sostenibilità economica dell’esercizio stesso, escludendo quindi che i costi superino i proventi. Tale volontà, tuttavia, non è ancora stata perfezionata in accordi formali a causa dell’elevato numero di interlocutori”. Quindi c’è la disponibilità da parte dei calciatori di riceve meno denaro, ma devono essere ancora conclusi gli accordi.
“La proroga – conclude la nota – è inoltre necessaria a verificare la possibilità di riduzione del debito sportivo ad un livello compatibile con una ragionevole possibilità di vendita dell’azienda sportiva e quindi di un adeguato impegno finanziario da parte dell’eventuale compratore. Il Giudice Delegato si è riservato ogni decisione in merito alla relazione e alla richiesta dei curatori”. Intanto ieri il club attraverso un comunicato stampa ha dato l’ufficialità: i due periti nominati dai curatori fallimentari hanno stabilito quanto vale l’azienda romagnola. Nel presupposto della continuazione dell’attività con l’iscrizione al campionato di serie B, il valore complessivo è tra i 20 e 25 milioni di euro. Tra le componenti più rilevanti, i diritti pluriennali relativi ai calciatori professionisti, valutati tra 13,6 e 15,5 milioni di euro e il settore giovanile tra 4,7 e 6,2 milioni di euro: al marchio “Parma F.C.” è stato attribuito un valore tra 1,5 e 2,5 milioni di euro. E’da sottolineare che questa valutazione non considera il debito sportivo, così come identificato dall’art. 52 NOIF (Norme Organizzative Interne della F.I.G.C.), né eventuali incentivi quale il “paracadute retrocesse”.