Il peggiore degli incubi si è materializzato nel ritorno dei playoff di Champions per Milan e Atalanta: dovevano recuperare un gol di svantaggio maturato nella gara di andata, ma a San Siro i rossoneri non sono andati oltre l’1-1 con il Feyenoord che accede agli ottavi. Come il Bruges, addirittura maramaldo al Gewiss in una partita incredibile (3-1). Amarezza e giornata da dimenticare per il calcio italiano.
Milan a testa bassa
Un gol lampo, dopo appena 37 secondi di gioco, non è bastato al Milan per ribaltare il Feyenoord. Apre Gimenez, nella ripresa pareggia Carranza, con in mezzo la sciocca espulsione di Theo Hernandez per doppio giallo, e il Milan si ritrova fuori dalla Champions. Finisce 1-1 e decide l’1-0 olandese a Rotterdam. Un colpo micidiale per la storia e per le casse del Milan che oltre alla qualificazione perde anche 11 milioni per la qualificazione. Il cronometro dice 37 secondi, il tempo necessario all’ex Gimezez per firmare il vantaggio rossonero. Quella che sembrava una notte facile facile per il Milan, si trasforma ben presto in un incubo. I rossonero controllano per tutta la prima frazione ma non trovano il gol del raddoppio per mettere la freccia. Wellenreuther si esalta respingendo su Joao Felix, poi il tap-in di Theo finisce sul palo. Nel finale, protagonista in negativo Theo Hernandez, vittima di un inspiegabile nervosismo e prende il giallo. La serataccia di Theo si acuisce a inizio ripresa, quando il francese va a terra, per Marciniak è simulazione: secondo giallo e Milan in dieci. Il Feyenoord con il passare dei minuti prende campo, con Conceicao che prova a correre ai ripari, ma adesso il Milan è troppo basso e a stretto giro arriva il pari di Carranza che di testa, indisturbato, mette alle spalle di Maignan. Mossa della disperazione per il tecnico rossonero che inserisce Abraham e Chukwueze, ma il Milan non graffia e va a casa. Ed è una eliminazione pesantissima.
Atalanta, che tonfo
Sfortunata quanto si vuole, ma il campo dice che l’Atalanta è fuori dalla Champions, travolta in casa dal Bruges per 3-1 in un match stranissimo dopo il 2-1 accusato a Bruges all’andata. Il Bruges passa subito con Taibi con una ripartenza fulminea. La Dea non si scompone, va in gol con Retegui, ma era in posizione irregolare. Il Bruges gioca la palla con calma aspettando l’imbucata che arriva di nuovo alla mezz’ora ancora con Taibi che raccoglie una corta respinta di Carnesecchi. L’Atalanta è colpita al cuore, ma con generosità cerca di riprenderla. Ma la Dea è sfortunata perché nel finale meriterebbe il 2-1: Zappacosta centra il palo, poi Mignolet salva su Pasalic e Mechele evita il gol con un prodigioso intervento su Cuadrado. E dal possibile 1-2 al 3-0, il passo è brevissimo, con la veloce ripartenza dei belgi che con Jutglà che da centro area trova il 3-0. Il cuore non fa difetto alla Dea: Gasperini inserisce Lookman a inizio ripresa ed è proprio il nuovo entrato a fare sperare Bergamo con un tocco sottomisura: 1-3. Un paio di minuti e un intervento su Cuadrado viene punito con il calcio di rigore. Dal dischetto Lookman che si fa ipnotizzare da Mignolet. Poi il portiere belga si erge a baluardo dei suoi, chiudendo su tutte le palle che spiovono dalle sue parti. Non c’è più tempo, vince il Bruges, ed anche per la Dea, la notte è amara come il fiele.