Notte amara, anzi amarissima per Cleveland che, in un colpo solo, perde la partita contro Miami (la seconda in appena 3 giorni) e il nuovo acquisto, Andrew Bogut, all’esordio assoluto in Nba con la maglia dei Cavaliers. Esattamente 58 secondi per lui, poi il crack della tibia in uno scontro con Okaro White e l’impietosa sentenza dei medici: stagione finita qui. E, certamente, la serata dei campioni in carica non prosegue nel migliore dei modi: le bombe di Ellington e le abbuffate sotto canestro di Dragic (21 punti) e Waiters (29) rendono inutili il rientro nel “5” di Cleveland di James e Irving (rispettivamente 30 e 32 punti), insufficienti a volgere a proprio favore un match nato storto e finito ancora peggio, con il tabellone della Quicken Loan Arena che recita 106-98 per gli ospiti.
San Antonio Spurs-Houston Rockets
Chi comincia a credere davvero nella prima piazza della W. Conference sono gli Spurs di San Antonio che, trascinati da un Kawhi Leonard in stato di grazia (39 punti, 6 rimbalzi, 5 assist), si aggiudicano il derby texano con Houston, imponendosi in casa per 112-110. Una partita che significa l’ottavo successo consecutivo per San Antonio che, però, ha dovuto fare i conti con la verve di James Harden, che replica i 39 punti di Leonard e trascina i Rockets fino al +16 del terzo quarto, quando Parker, però, lancia un break da 17-2 che annichilisce la sfrontatezza degli ospiti. A chiudere i giochi ci pensa ancora Kawhi, che ne mette 12 sui complessivi 14 finali dei suoi e inchioda il risultato sul lato Spurs.
Atlanta Hawks-Golden State Warriors
A scatenare le ambizioni dei texani aveva contribuito il breve periodo negativo di Golden State, incappata in due sconfitte consecutive ma già tornata al secondo successo di fila, in Georgia, imponendosi 119-111 nella tana degli Atlanta Hawks. A trascinare i Warriors, un André Iguodala in gran forma, che fa registrare il suo miglior score stagionale (24 punti), mentre Curry e Thompson faticano a entrare pienamente in partita. La prima frazione è stata tuttavia ad appannaggio dei padroni di casa, con il tedesco Schroder che infila 19 punti nel primo quarto e, complessivamente, altri 4 prima di accomodarsi in panchina, a partire dal terzo quarto fino al fischio finale.
La notte di Nba
Non c’è Carmelo Anthony ma ci sono tutti gli altri Knicks nella vittoria esterna di New York (105-113) sul campo di Orlando, con O’Quinn e compagni capaci di ribaltare un -7 e trasformarlo in un +11 portato da uno spaventoso parziale di 23-5. Protagonista di giornata, con 20 punti, è Courtney Lee che sopperisce all’assenza di Melo e all’utilizzo a mezzo servizio di Rose e Porzingis. Bene anche Detroit, che rispedisce a Chicago i Bulls con un perentorio 109-95, nato da un secondo periodo di grande intensità e concluso con 26 punti totali per Reggie Jackson, che vanificano i 27 di Butler e condannano Chicago al secondo stop di fila. C’è parecchio di Danilo Gallinari nel successo di Denver contro Sacramento (108-96), con l’italiano che fa 18 a canestro e aggiunge un ottimo 5/7 al tiro. Un buon successo, in ottica playoff, anche quello di Charlotte che, trascinata da Kemba Walker, rifila un 100-88 a Indiana e mette nel mirino l’ottavo posto nell’Eastern Conference.
Nelle altre gare, da registrare lo scivolone interno di Memphis, che concede il terreno agli arrembanti Nets e abbandona il parquet del FedExForum con un 109-122 inatteso per gli ospiti. Successi anche per Utah Jazz sui Pelicans di Cousins (88-83) e Los Angeles Clippers che, nonostante un Isaiah Thomas capace di fermare il suo score sui 32 punti, s’impongono su Boston per 116-102, consentendo a Paul Pierce di festeggiare con una vittoria la sua ultima gara in carriera contro i suoi Celtics. Terzo successo di fila in Nba quello di Milwaukee che, trascinata da Antetoukonmpo, stende Philadelphia a domicilio fissando il punteggio sul 112-98 finale.