Graziano Pellè salterà la gara contro la Macedonia: infatti, il ct Gian Piero Ventura, d’intesa con la Figc, si legge in una nota della Federcalcio, “ha deciso di escludere” il calciatore azzurro dalla lista dei convocati per la gara in programma domenica a Skopje, “per il comportamento irrispettoso tenuto al momento della sostituzione” durante la gara contro la Spagna. “Far parte della Nazionale comporta infatti la condivisione di valori e l’assunzione di atteggiamenti consoni alla maglia azzurra, a cominciare dal rispetto nei confronti dello staff, dei compagni di squadra e dei tifosi. Il calciatore farà ritorno oggi nel proprio club di appartenenza”.
I compagni di squadra sono stati i primi a fargli comprendere di aver sbagliato, ad iniziare da Gigi Buffon, il capitano della Nazionale azzurra: “Graziano è un ragazzo fantastico, a freddo si renderà conto di aver sbagliato, si scuserà per il suo comportamento e noi saremo felici di riabbracciarlo: sono cose che in partite così tese possono capitare”. Anche Daniele De Rossi, autore del pareggio, ha dichiarato: “E’ contrario allo spirito di questa squadra, fondata sui principi di correttezza. Glielo dirà Ventura, glielo diremo noi. Però lui è un bravo ragazzo, può succedere”.
E, dopo il match, Pellè si è scusato su Instagram: “Purtroppo mi capita nuovamente di fare una cavolata. Un comportamento inaccettabile, nei confronti del mister in primis e di riflesso dei miei compagni, che hanno sempre dimostrato di avere dei valori importanti all’interno di un fantastico gruppo Italia. Come ogni errore grave, si subiscono sempre delle conseguenze. Ed è giustissimo che io mi prenda delle responsabilità sull’accaduto. Era doveroso rivolgere le scuse di cuore a tutti”.
“Il comportamento di Pellè è stato inaccettabile, ci ha costretto ad intervenire. La decisione di escluderlo dal gruppo della Nazionale è stata presa e condivisa dal tecnico e dalla federazione. E’ quanto affermato da Gabriele Oriali, team manager azzurro. Un monito a Pellé, misto comunque a parole di comprensione, arriva anche dal padre Roberto: “C’è tanto attaccamento alla maglia e neppure un briciolo di cattiveria, chi come me ha giocato a calcio sa che l’adrenalina può fare brutti scherzi. I calciatori che si comportano così non saranno modelli di vita, ma in quella reazione io ci vedo anche una grande voglia di giocare per onorare la maglia”.