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Napoli di un altro pianeta, la Roma affonda: 1-4

La stravince il Napoli che cala il poker all'Olimpico e manda all'inferno una piccola e fragile Roma. Apre Milik, Perotti fa pari su rigore allo scadere del recupero della prima frazione, poi il Napoli prende il largo nella ripresa con l'uno due firmato Mertens-Verdi, chiudendola ad una manciata di minuti dalla fine con il giovane Younes. Netta, meritata, indiscutibile.

Milik subito decisivo

Ranieri conferma Schick che agirà da seconda punta sul settore di esterno destro nel 4-2-3-1 pensato dal tecnico testaccino con Perotti dalla parte opposta, con Cristante avanzato in qualità di trequartista. Panchina per Zaniolo mentre in difesa si rivede Manolas centrale accanto a Fazio, a sinistra torna Kolarov, a destra c'è Santon. In mezzo torna anche Daniele De Rossi che con Nzonzi farà da cerniera davanti alla difesa. Dzeko punto di riferimento in fase offensiva. Ancelotti schiera invece il Napoli con il 4-4-2 mascherato visto che i due esterni  di centrocampo sono due attaccanti aggiunti (Verdi e Callejon) in fase di possesso palla. Deve rinunciare a Insigne, al suo posto Verdi, davanti la coppia Milik-Mertens. Davanti a Meret Hysay a destra, Mario Rui a sinistra, centrali Koulibaly e Maksimovic. Linea mediana con Allan e Fabian Ruiz in posizione centrale. Neppure il tempo di dare inizio alle danze che gli Azzurri passano: Verdi la mette nello spazio per Milik che arpiona di tacco, controlla, elude il controllo dello statuario Fazio e la mette alle spalle di Olsen: 1-0 Napoli dopo appena 90 secondi di gioco.

Dominio azzurro

Azione impressionante degli Azzurri, molle la retroguardia giallorossa. Il gol è una mazzata per la Roma che prova a ripartire da dietro, faticando davanti a un Napoli che è messo benissimo e che in mezzo fa la voce grossa con Ruiz sempre in anticipo sul portatore pappa giallorosso e con Verdi e Callejon che sfruttano ka velocità per mettere in difficoltà Santon e Kolarov. Napoli pratico, attento che concede nulla. E la Roma fatica a ripartire. Caldo asfissiante all'Olimpico. Il Napoli gioca di squadra con un copione visto e rivisto, la Roma si muove con lentezza, in maniera farraginosa e prevedibile. In mezzo giganteggia Allan che ingaggia un duello muscolare con Nzonzi. Vincendolo. Prova a scuotersi la Roma, Koulibaly è una montagna difficile da scalare. Napoli sempre primo sia sulle prime che sulle seconde palle. Nzonzi perde sempre un tempo di gioco, Allan lo annulla senza doversi spremere oltre il dovuto. L'unico a provarci con insistenza è Perotti, evanescenti Dzeko e Schick. Di contro un Napoli padrone del campo, geometrie semplici e lineari, cambi di gioco con la precisione di un orologio svizzero, Roma in difficoltà. Mezz'ora, ma un solo tiro in porta, ma al Napoli, in vantaggio, va bene così. Attende, la squadra di Ancelotti, l'occasione per ripartire e colpire. Mertens scappa a Kolarov sul filo del fuorigioco, la mette in mezzo per Verdi che da due passi, di destro, centra in pieno Olsen, Napoli vicino al raddoppio, Roma graziata.

Pari-speranza

Lo squillo romanista è sulla testa di Perotti, velleitario. Milik trova il raddoppio sull'ennesima debosciata fase difensiva romanista, ma Calvarese annulla: Mertens parte a sinistra in posizione dubbia, ma quando la mette in mezzo è proprio il polacco a trovarsi oltre la linea dei difensori giallorossi. Ma che facilità per il Napoli colpire una Roma senza difesa. Il Napoli continua a tenere palla, fraseggio stretto, imbucate che fanno tremare la Roma. L'1-0 è persino stretto agli Azzurri che mancano di cinismo in zona gol. Tre minuti di recupero, pochi spiccioli alla fine quando la Roma gioca l'ultima palla prima dell'intervallo. Dzeko la rimette sul secondo palo, Nzonzi fa da sponda per Schick. Meret esce scomposto e lo abbatte. Rigore ineccepibile: dal dischetto Perotti che spiazza l'estremo napoletano e fa 1-1 e poi tutti sotto la doccia. E come a inizio gara, al Napoli basta un nulla per rimettere la testa avanti. Callejon la rimette in mezzo di controbalzo, palla che attraversa tutto lo specchio della porta senza che nessuno intervenga. Mertens è lì, a porta è vuota, il gol la logica conseguenza: 2-1 Napoli.

Tris e poker

Gli Azzurri stavolta non ripetono l'errore del primo tempo e provano a chiuderla. La Roma si apre, lascia spazio al controgioco azzurro. Gran giocata di Fabian Ruiz, anche oggi tra i migliori, che serve Verdi che all'altezza del dischetto lascia partire un sinistro imprendibile: 3-1 Napoli in un battito di ciglia. Meritato. Fuori Mertens, infortunato, dentro Ounas nel Napoli, mentre nella Roma Zaniolo rileva lo spento e impalpabile Schick e altro cambio di Ancelotti che inserisce Malcuit per Hysaj, ottima prova la sua. Olsen chiude in angolo su un piazzato di Milik, Napoli in totale controllo della gara. Ci prova Cristante, senza convinzione, palla comunque fuori dallo specchio. La Roma ha la palla buona per riaprirla. Meret respinge coi pugni una conclusione dal limite di Cristante, Nzonzi è a due passi, colpo di testa a botta sicura, ma la traversa dice no alla speranza giallorossa, mentre dalla parte opposta Manolas in scivolata salva il possibile 4-1 azzurro. Dentro anche Younes nel Napoli che prende il posto di Verdi per il terzo cambio di Ancelotti. Ma la Roma non c'è, escluso qualche sporadico episodio, mentre il Napoli controlla e alla prima occasione torna a far male con Younes. L'ex Ajax approfitta di un batti e ribatti in area, Olsen ci mette una pezza, ma può nulla sul sinistro del baby azzurro che di sinistro la chiude: 4-1. Delirio Napoli, altro tonfo Roma. Il miglior viatico per gli Azzurri attesi alla doppia sfida con l'Arsenal. Calcio champagne, pratico, elegante, funzionale. La Roma si inchina. Voleva il riscatto dopo il flop di Ferrara, ma anche stavolta ha fatto nulla per meritarsi un pomeriggio di gloria. E finisce tra gli olè dei tifosi azzurri e il disappunto dei romanisti e per lo stesso Ranieri che vede la zona Champions sempre più lontana.

Dallo Stadio Olimpico di Roma

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