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Moto Gp, doppietta Yamaha in Argentina: vince Vinales, secondo Rossi. Cade Marquez

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Il volto del trionfo a Termas de Rio Hondo ha un nome e un cognome, lo stesso di Losail: Maverick Vinales, infatti, trionfa anche in Argentina, al secondo appuntamento del motomondiale approfittando alla grande delle cadute in serie dei big in gara, primo fra tutti il leader di corsa, Marc Marquez. Lo spagnolo, infatti, dopo essere partito dalla prima piazza e aver guadagnato progressivamente un buon vantaggio, esce di scena scivolando in curva e spalancando al connazionale della Yamaha la pista per la sua seconda vittoria consecutiva. Sul secondo gradino del podio sale un ottimo Valentino Rossi, partito settimo ma autore di una delle sue solite straordinarie prestazioni in rimonta, fino alla lunga battaglia (vinta) con l’inglese Cal Crutchlow.

Valzer delle cadute

Pronti, via e la gara perde già un pezzo importante, con lo spagnolo Lorenzo che, in sella alla sua Ducati Desmosedici, esce di scena già al primo giro toccato da Iannone, poi costretto a effettuare un ride through (percorrenza della pit lane a 60 kmh) e a non schiodarsi più dall’ultima posizione. Fatica anche l’altra Ducati, quella di Andrea Dovizioso, da podio in Qatar ma anch’essa vittima della sorte avversa in Argentina che fa scivolare fuori pista il pilota di Forlimpopoli dopo un contatto con la moto di Aleix Espargaro, che lo centra in pieno in caduta. Chi si mangia davvero le mani, però, è il campione del mondo in carica Marc Marquez, partito alla grande e dominatore assoluto della gara finché, al quarto giro, va lungo in curva e dice addio a una corsa solo da amministrare. Altrettanto sfortunato il compagno di squadra, Daniel Pedrosa: al giro 11, infatti, lo spagnolo inizia lo show, rimontando in breve su Petrucci e sul francese Zarco, andando a prendersi un’ottima quarta posizione prima di finire out in curva, come il connazionale. Solo qualche giro dopo, la carambola fra Espargaro e Dovizioso.

Rossi vs Crutchlow

Con il leader Vinales che scappa, alle sue spalle è gara vera fra Crutchlow e Rossi, impegnati a darsi battaglia curva su curva per conquistare la seconda piazza del podio. La svolta arriva al giro 19, quando il pesarese rompe gli indugi e si lascia alle spalle l’inglese del Team Lcr, coronando alla grande la sua corsa numero 350 in carriera. Medaglia di legno per l’Aspar di Alvaro Bautista che esce vincitore dalla bagarre fra Zarco e Folger, conquistando il quarto posto. L’altro ducatista, appartenente però al team Pramac, Danilo Petrucci, deve alla fine accontentarsi della settima posizione.

Una gara davvero dalle mille sorprese quella di Termas de Rio Hondo, che conferma la gran forma di Maverick Vinales e rifila una mazzata non da poco all’iridato della Honda, quarto a Losail e grande favorito per la tornata argentina, uscito invece di scena nonostante una gara all’apparenza tranquilla. Chi non finirà mai di stupire è Valentino Rossi: per il Dottore le super rimonte non sono certo una novità e, anche sulla pista sudamericana, proprio nell’importante celebrazione delle sue 350 gare ufficiali sulle due ruote, ha regalato una grande prova della sua immensa classe. L’ennesima.

Mattia Damiani: