La strada verso i Mondiali di calcio del 2022 ĆØ ancora lunga e irta di sorprese. Decisamente piĆ¹ breve quella che, il 26 marzo, porterĆ in Qatar alla prima gara del Motomondiale 2017, pronto a dare spettacolo a colpi di sorpassi e rivalitĆ storiche, per decretare, a novembre prossimo, chi sarĆ il successore al trono iridato dello spagnolo Marc Marquez. A meno di una riconferma dello spagnolo, si intende. Le novitĆ sono state tante e l’attesa ĆØ stata decisamente lunga ma, a questo punto, mancano davvero solo gli ultimi dettagli prima dell’avvio di quello che, a detta di molti, potrebbe rivelarsi un mondiale Moto Gp davvero interessante. Sicuramente, la maggior parte degli occhi saranno puntati su quella che costituisce l’incognitaĀ assoluta: Jorge Lorenzo in sella alla Ducati. Rossi non lasciĆ² un segno indelebile nei suoi due anni (2011-2012) bolognesi. Ma ĆØ anche vero che lo spagnolo, in Qatar, ha giĆ vinto 6 volte e la sua Desmosedici sembra pronta al grande debutto: “Dopo l’ultimo test su questa pista affronto la prima gara con fiducia e ottimismo: ĆØ un tracciato che mi piace ed ĆØ adatto alla Ducati”.
Vinales in rampa di lancio
Ma dietro all’accoppiata spagnola, c’ĆØ un’intera schiera di contendenti che non ci tiene a fare la parte della comparsa. A fare da aprifila, c’ĆØ ovviamente un Valentino Rossi (38 anni) che, salutato Lorenzo, trova al suo fianco un altro giovane e velocissimo iberico con una voglia matta di far bene, Maverick Vinales. Il Dottore lo ha ammesso: questi test invernali non sono andati benissimo. O meglio, il lavoro c’ĆØ stato ma, probabilmente, almeno per il momento potrebbe non pagare anche se, sul circuito di Losail, Rossi si ĆØ imposto nel 2015. La verve del rampante compagno di squadra, perĆ², richiede un’attenzione che il fuoriclasse italiano dovrĆ mantenere elevata per tutta la stagione: lo spagnolo, infatti, sembra perfettamente a suo agio con la M1 della Yamaha e, senza dubbio, le sue chance per replicare l’impresa di Marquez nel 2013 (per lui fu titolo mondiale al debutto, per Vinales si tratta del terzo mondiale fra “i grandi” ma il primo da protagonista) sembrano esserci davvero tutte, pur con qualche rivedibile limite tecnico.
Lorenzo, Dovi e la Ducati
Chi ha giĆ una certa esperienza in fatto di Ducati (oltre che di Moto Gp) ĆØ senza dubbio Andrea Dovizioso, tutt’altro che intimorito dal confronto con il carismatico Lorenzo. Il corridore di Forlimpopoli ha messo in chiaro l’obiettivo in Qatar: puntare decisamente al podio. Ma, da buon intenditore, avrebbe giĆ intuito come il mezzo a disposizione difficilmente potrĆ Ā competere per la piazza piĆ¹ alta del mondiale. Una circostanza che, sicuramente, rende ancora piĆ¹ interessante vedere come se la caverĆ lo spagnolo in sella alla Desmosedici, per capire se i fasti di Stoner possano tornare a concretizzarsi attraverso l’applicazione e l’operositĆ costante.
Marquez e l’incognita Qatar
Se Marquez, con la sua Honda RC213V, resta il favorito assoluto, pur ammettendo come il circuito qatariota non rientri esattamente nelle sue corde, c’ĆØ sempre un Dani Pedrosa che, da buon compagno di squadra, sa fare benissimo il suo lavoro di supporto. E’Ā anche vero che, giunto ormai alla sua stagione numero 11 in Moto Gp, lo spagnoloĀ ha giĆ capito che il livello della competizione, quest’anno, sarĆ elevatissimo. Tante individualitĆ , team che hanno lavorato alacremente per tutto l’inverno e una schiera di piloti perfettamente bilanciata tra talenti emergenti, vecchie volpi e mine vaganti. D’altronde, l’aria (climatica) incerta del Qatar non sembraĀ essere esattamente l’ideale per cominciare. ChissĆ che la prima incognita non possa essere proprio il circuito di Losail.