Era una Milano off-limits quella che ha accolto i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria, arrivati in cittĆ per il match di Champions League fra Atalanta e croati e protagonisti di una serata movimentata nel tratto che separa l'Arco della Pace dallo Stadio Meazza: gli ultrĆ della Dinamo, con le braccia tese nel saluto romano e fumogeni alla mano,Ā sono infatti entrati in contatto con un gruppo di tifosi atalantini, dando vita ad alcuni tafferugliĀ costati il ferimento a tre ultras bergamaschi. Scaramucce che hanno confermato i timori della vigilia sulla presenza in cittĆ della frangia dei della curva croata facente capo ai Bad Blue, presente fra i 3 mila supporter della squadra che, nelle ore immediatamente precedenti al match, hanno mandato in tilt il traffico meneghino, tra strade chiuse per far spazio al corteo dei tifosi e altre limitate al traffico per questioni di ordine pubblico. Numerose le misure di prevenzione previste, tra le quali il divieto di vendita di alcolici giĆ a partire dalle otto del mattino. Almeno tre i provvedimenti di daspo emessi.
Notte da Dea
L'irrequitezza degli ultras croati, a ogni modo, non ĆØ bastata a garantire alla Dinamo l'apporto necessario in termini di adrenalina visto che, a San Siro, ĆØ andato in scena il Papu-show, concluso con un 2-0 che consente all'Atalanta di sperare ancora in una clamorosa qualificazione agli ottavi di Champions. Completamente messa in archivio la trasferta di Zagabria, finita 4-0 per i croati, la Dea si presenta all'appuntamento rinvigorita dal pareggio con il Manchester City e forte di un girone non brillantissimo dello Shakhtar (teoricamente la seconda forza del gruppo), rilanciando prepotentemente le proprie chance di qualificazione. Ai nerazzurri bastano il penalty di Muriel e il sigillo di Gomez per rispedire a casa la Dinamo Zagabria, regalandosi una serata potenzialmente da mille e una notte alla Donbass Arena proprio contro il Donetsk, con la consapevolezza che i tre punti potranno sancire l'accesso alla top 16 europea.
Basta una rete di Dybala alla Juventus per sbrigare la pratica Atletico e certificare il primo posto nel girone di Champions. La Joya bianconera confeziona una partita da fuoriclasse, mettendo il sigillo con una magia su calcio di punizione che vale i tre punti e la matematica certezza di passare da primi.