Dopo 6 mesi, Fondazione Fiera Milano ha accettato la proposta del Milan e il progetto dell’a.d. Barbara Berlusconi diviene concreta: un sì alla realizzazione di un nuovo stadio nel quartiere milanese del Portello. La gara per la riqualificazione dei padiglioni 1 e 2 è stata aggiudicata ieri dal comitato esecutivo dell’ente. Ora occorrerà il voto, a maggioranza del consiglio comunale di Milano. Rispetto alla proposta del raggruppamento Vitali-Stam Europe, che con il progetto “Milano Alta” si proponeva di realizzare un centro polifunzionale, il Milan ha offerto un canone più alto: 4,05 milioni all’anno per 50 anni, contro i circa 3,78 milioni del concorrente. In più, la società calcistica si accollerà i costi della bonifica, che per lo scavo di uno stadio sono ben più onerosi. Si parla di circa 20 milioni. Queste ultime condizioni, arrivate sul tavolo della Fondazione pochi giorni fa, hanno ulteriormente arricchito l’offerta.
“Confermo il mio personale favore alla realizzazione dello stadio, dopo di che decide la Fondazione Fiera in piena autonomia” – aveva affermato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti a margine dell’evento per il cinquantesimo dell’Associazione italiana dei Sommelier. Il nuovo stadio sarà ovviamente secondo gli standard europei, ovvero uno spazio che possa offrire un’esperienza gradevole alle famiglie che si recheranno allo stadio con negozi, ristoranti e spazi dedicati ai bambini. “Primo passo storico. Milano come Londra – ha commentato soddisfatta Barbara Berlusconi. Oggi, con la decisione di Fondazione Fiera, parte ufficialmente il percorso che, almeno nelle nostre intenzioni, porterà ad avere un nuovo stadio. È un primo passo poiché si dovrà sottoporre l’intero progetto all’approvazione delle istituzioni. Oggi è, comunque, una giornata storica. La nostra è prima di tutto una sfida culturale. Anzitutto per Milano perché proponiamo: uno stadio urbano, di favorire lo sviluppo dell’area che ci ospiterà, di renderla più sicura e un simbolo della città, di cambiare completamente la mentalità di chi si reca allo stadio proponendogli servizi e momenti di intrattenimento non solo per i 90 minuti della partita. Contemporaneamente ci batteremo per disincentivare il trasporto privato e favorire quello pubblico. Milano, dunque, come Londra. Anche a Londra, infatti, gli stadi sono urbani, si raggiungono in metrò e hanno consentito la riqualificazione delle aree in cui sono stati costruiti”.