Serata decisamente amara per le italiane rimaste in Europa League, con il Milan di Rino Gattuso steso a domicilio dall'Arsenal (0-2) e la Lazio bloccata sul pari all'Olimpico dalla Dinamo Kiev (2-2). Risultati che non rendono certo facile la strada verso i quarti di finale, alquanto complicata per i biancocelesti e addirittura quasi proibitiva per i rossoneri, chiamati a compiere un vero e proprio exploit all'Emirates per tentare perlomeno di giocarsi la qualificazione ai supplementari, giovedì prossimo. Gli uomini di Wenger hanno vinto e convinto al Meazza, prendendosi la scena ai danni di un Milan che subisce il primo k.o. dopo ben 13 gare da imbattuto. Stessa amarezza anche per la Lazio, incappata in un rognoso 2-2 interno che richiederà ben altra prestazione in terra ucraina, dove la Dinamo non ha finora subito nemmeno una sconfitta.
Gunners dirompenti
Bastano i primi 45' ai Gunners per mettere le cose in chiaro: la maggior qualità tecnica degli inglesi, specie dal centrocampo in su, è fin troppo evidente e lo dimostra la facilità di fraseggio fra i tre uomini che compongono la trequarti (Wilshere-Ozil-Mkhitaryan) alle spalle dell'unica punta Welbeck. Ovviamente, se i ragazzi del vecchio lupo Arsene Wenger fanno il bello e il cattivo tempo, è anche “merito” di un centrocampo, quello milanista, apparso alle corde già dopo una manciata di minuti di gioco. Le note negative arrivano soprattutto da Biglia, travolto dalla dirompenza dei Gunners e troppo poco ispirato per poter tessere le trame della manovra. Stesso discorso per i trequartisti di Gattuso, Calhanoglu, Suso e Bonaventura, nessuno dei tre in gran serata. Lo è eccome invece Mesut Ozil, ispiratissimo sui 20 metri e fautore del vantaggio ospite con un tocco in area sulla sinistra verso Mkhitaryan, bravissimo a far secco Calabria con una finta a rientrare e spedire il pallone in rete, complice una deviazione di Bonucci. La reazione milanista è affidata a qualche traversone insidioso ma gli uomini di Gattuso non collezionano nessuna vera occasione da rete. Ben diverso il discorso per l'Arsenal che centra una traversa ancora con l'armeno e raddoppia sul gong del primo tempo: filtrante di Ozil per Ramsey, taglio perfetto con scarto annesso a Donnarumma e tocco facile per lo 0-2. Nella ripresa la situazione non cambia di molto, con i Gunners a dettare l'andatura e il Milan a tentare di arginarne lo strapotere tecnico. Bonaventura potrebbe pure riaprire il match al 52' ma il suo piazzato è fuori misura. Ai rossoneri non resta che tentare l'impresa a Londra, consapevole che servirà ben altro atteggiamento.
Lazio al palo
Match decisamente poco appassionante quello dell'Olimpico fra Lazio e Dinamo Kiev. A un primo tempo scialbo e privo di emozioni (fatta eccezione per il salvataggio di Butko su Immobile al 25'), fa eco una ripresa giocata a tutt'altri ritmi da entrambe le squadre ma che palesa, una volta di più, la scarsa tenuta difensiva degli uomini di Inzaghi, come dimostra la giocata con la quale Besedin libera al tiro Tsygankov per il piazzato dello 0-1. Il gol subito ha il pregio di scuotere i biancocelesti dal torpore di inizio ripresa: in particolare è Felipe Anderson a suonare la carica, dapprima imbeccando Immobile per il diagonale dell'1-1, poi mettendosi in proprio e realizzando con un gran sinistro su assist di Milinkovic la rete del sorpasso. Un'illusione perché, al minuto 34' della ripresa, il neoentrato Moraes azzecca il jolly dalla lunga distanza, firmano la sua settima rete in Europa League e fissando il punteggio sul 2-2. A nulla, se non a lasciare Immobile a bocca asciutta dopo un palo clamoroso, vale la reazione furiosa dei biancocelesti: la qualificazione se la giocheranno in Ucraina, dove la Dinamo non ha mai capitolato in questa stagione.
Gli altri match
Poche sorprese negli altri match dell'andata degli ottavi di finale e uno di questi è il clamoroso successo del Salisburgo al Signal Iduna Park contro il Borussia Dortmund, superato per 1-2 grazie alla doppietta di Berisha, solo dimezzata dal gol di Schurrle. Decisamente più tranquilla la giornata dell'Atletico Madrid, che ipoteca la qualificazione stendendo 3-0 il Lokomotiv Mosca, con le reti di Saul Niguez, Diego Costa e Koke. Bene anche il Lione che fa il colpaccio esterno sul campo del Cska: a decidere il match è una rete di Marcelo, arrivata su calcio d'angolo complice un'uscita errata di Akinfeev. Tutto facile anche per il Marsiglia di Rudi Garcia che travolge 3-1 l'Athletic con le marcature di Ocampos (dopo soli 44''), Payet e ancora Ocampos. A nulla serve la rete del provvisorio 2-1 di Aduriz. Si complica la strada per i quarti di finale di Roberto Mancini e del suo Zenit, k.o. per 2-1 sul campo del Lipsia: Bruma e Werner firmano il doppio vantaggio, dimezzato da Criscito che tiene vive le speranze di qualificazione. Secco 2-0 per lo Sporting Lisbona all'Alvalade contro il Viktoria Plzen, superato con la doppietta di Moreno.