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Mick Schumacher e la Ferrari, emozioni al debutto

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Dalla semplice voce all'ufficialità il passo è stato breve. E ora ecco che Mick Schumacher siede al volante della monoposto che suo padre Michael portò ai massimi trionfi. Non la stessa, certo, ma quale sia il modello conta poco, visto che vedere uno Schumi al volante della Ferrari fa sempre un certo effetto. Era il 22 ottobre 2006 quando suo padre si sedette in quell'abitacolo per l'ultima volta, pronto a prendere parte al Gp di Interlagos. Dodici anni e mezzo dopo tocca a lui, per un giro di test giusto per prendere confidenza con una vettura che, in futuro, potrebbe essere la sua. A completare il quadro delle emozioni, la presenza al muretto di sua madre Corinna, arrivata in Bahrain proprio per assistere al debutto in pista del figlio con la Rossa che, peraltro, domani correrà anche con l'Alfa Romeo, per una due giorni tutta italiana prima di debuttare in F2 con la Perma.

Verso la F2

Al di là dei sentimenti, va segnalato anche il fatto che, alla guida della Ferrari e al debutto assoluto, Mick non ha nemmeno fatto male: cronometro fermo a 1:32.552, sesto tempo a soli +0''320 da Hamilton. Davvero una bella prova, davanti a gente come lo stesso Hamilton e anche Fernando Alonso, arrivato a Sakhir per testare la McLaren. Una trentina di giri quelli effettuati da Mick, apparso sereno e concentrato con indosso il completo rosso di Maranello e con il numero 29 sulla livrea della monoposto. Una prestazione che fa ben sperare in vista dell'inizio della stagione di Formula 2, dove punta a essere protagonista dopo aver già messo in bacheca il titolo di Formula 3 Europea nella scorsa stagione. Ora il nuovo test-day sull'Alfa (portata oggi al 4° tempo dall'italiano Giovinazzi) poi il via al campionato dove, curiosamente, sfiderà il figlio di un altro ex ferrarista: Giuliano Alesi, erede di Jean.

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