E'un colpo duro quello che arriva dal Tribunale nazionale antidoping di Nado Italia su Filippo Magnini: l'ex campione del mondo di nuoto, sul quale pendeva un'accusa per uso o tentato uso di sostanze dopanti, è stato squalificato per 4 anni dall'attività agonistica (a fronte degli 8 chiesti). Una sentenza che il nuotatore pesarese ha accolto con amarezza, definendola “già scritta e per questo sono inc… nero. Il procuratore Laviani mi ha detto a processo sbattendo i pugni sul tavolo: 'Basta, ormai è una questione personale'. Parliamo di un accanimento, di una forzatura. Non ci sono prove, anzi le prove dimostrano il contrario. Faremo sicuramente ricorso”. Assieme a Magnini, è stato squalificato anche il velocista Michele Santucci, sempre per 4 anni.
La carriera
I due atleti, come peraltro annunciato dallo stesso Magnini, potranno ricorrere in appello e, in ultima istanza, anche al Tas di Losanna. Per il momento, però, resta la rabbia e la delusione: “Ho raccontato semplicemente la verità – aveva detto alcuni giorni fa, al termine di una seduta del processo – e ora sono tranquillo. Che sono totalmente estraneo ai fatti”. Va detto che nel corso della sua quasi ventennale carriera in acqua, lo stileliberista non era mai risultato positivo ad alcun test antidoping. In bacheca, nei suoi anni migliori, è riuscito a mettere due ori mondiali nei 100 stile (a Montreal 2005 e Melbourne 2007), assieme a un argento e un bronzo ottenuti nella 4×100 in Australia e a Kazan nel 2015, oltre a un bronzo olimpico nella 4×200 ad Atene 2004. Un anno fa, Magnini si era ritirato dall'attività professionistica, dopo essere tra l'altro stato prosciolto dalla giustizia penale (che aveva archiviato il caso): “Mi rivedo molto – ha detto l'ex campione – in una frase importante e bella di Cristiano Ronaldo, accusato di stupro. Io come lui sono un esempio nello sport e nella vita: ho una bellissima famiglia, ho una ragazza che amo e mi segue in tutto, sono in salute e ho sempre avuto un sorriso per tutti, quindi sinceramente di quello che dice certa gente non mi interessa minimamente”.
Il comunicato
Nel frattempo, la Federnuoto ha rilasciato una nota nella quale “esprime fiducia negli organi preposti a prevenire, combattere e perseguire il doping. Il percorso giudiziale che coinvolge Filippo Magnini e Michele Santucci ha espresso solo il primo verdetto e potrebbe proseguire. Pertanto – prosegue il comunicato – la Federnuoto chiede il massimo rispetto nei confronti degli atleti, auspicando che riescano a dimostrare la loro estraneità alla vicenda in ulteriori sedi. La Federnuoto ricorda altresì come Magnini sia stato – nel corso della sua straordinaria carriera – un esempio per tutto il movimento, nonché uomo simbolo dello sport italiano e della lotta al doping”.