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L'ultimo saluto a Davide Astori

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Commozione, lacrime e applausi. Il calcio italiano si riunisce a Firenze per dare l'ultimo saluto a Davide Astori, capitano della Fiorentina scomparso nella notte tra il 4 e il 5 marzo. Nella piazza antistante la basilica di Santa Croce, dove si svolgono i funerali, sono diecimila, tra tifosi e cittadini, a prendere parte al rito, presieduto dall'arcivescovo di Firenze, il cardinal Giuseppe Betori. Per motivi di sicurezza, il pubblico non può accedere in chiesa dove sono ammessi solo i familiari e i parenti del Capitano della Fiorentina, assieme alle autorità e alle delegazioni degli altri club.

Il feretro con il corpo di Astori prima di raggiungere piazza Santa Croce è passato nei pressi dello stadio “Franchi”, dove è stato omaggiato da circa mille tifosi viola.

La squadra viola, giocatori, dirigenti e tecnici, è accolta da un lungo applauso, lo stesso che accompagna il feretro del Capitano all'interno della basilica. Ai primi banchi l'allenatore Stefano Pioli, il presidente onorario Andrea Della Valle e il patron Diego Della Valle, che al suo arrivo si rivolge ai tifosi mettendo la mano sul cuore in segno di ringraziamento. Nel frattempo sventolano le bandiere viola mentre centinaia di tifosi distendono in alto le sciarpe coi colori sociali del club

La basilica di Santa Croce è “il luogo che custodisce le virtù più alte degli italiani e qui noi celebriamo anche la memoria” di Astori. “Preghiamo il Signore che accolga questo figlio morto precocemente nella sua gloria”, dice il cardinale Betori, arcivescovo di Firenze, in apertura del rito.

Betori: “Prendiamoci cura degli altri”

La morte improvvisa di Davide Astori “ci richiama a maggiore umiltà, a tanta gratitudine, a quel senso del limite che spesso manca in questo tempo di superbia. E non a caso, nel fare memoria del capitano, molti hanno ricordato la sua umiltà, il senso di responsabilità, la semplicità e la modestia che lo rendevano a tutti così caro”. Così il cardinal Betori, arcivescovo di Firenze, ricorda nella sua omelia il Capitano della Viola. “Mentre contempliamo la fragilità della vita, ne scorgiamo anche la grandezza e lo splendore, quella preziosita' che la fa tanto rimpiangere quando viene meno – aggiunge -. E anche sulla bellezza della vita c'è un messaggio importante che la morte di Davide Astori lascia a tutti noi. Abbiamo scoperto in questi giorni, con ammirazione, l'impegno del Capitano per i bambini malati nel nostro ospedale Meyer e in Paesi lontani. Ma non meno significativa è stata la testimonianza di suoi compagni più giovani, che nella squadra si sono sentiti da lui accolti, indirizzati, sorretti. La sua vita spezzata da un male misterioso richiami tutti noi a prenderci cura della vita degli altri, soprattutto dei più deboli e dei più miseri“.

“Siamo in tanti qui e in questi giorni attorno al ricordo di Davide – prosegue -. Sento il dovere, per questo, di dire a Francesca e ai genitori e fratelli che tanto affetto non vuole togliere nulla al loro dolore, che resta unico e che come tale e incommensurabile riconosciamo. La nostra presenza, semmai, vorrebbe sostenerlo un pò il loro dolore, per quel che può riuscire a fare una vicinanza che non può mai essere una sostituzione”. E aggiunge: “Questo affetto e questa sofferenza corali ci dicono di Davide la saldezza dei suoi legami familiari; la profondità dell'amore e del progetto di vita che lo ha legato per sempre a Francesca e, grazie a lei, la tenerezza del suo affetto paterno per la piccola Vittoria; il suo impegno come uomo di sport nelle squadre in cui è stato protagonista sui campi da calcio d'Italia e prima ancora nel tessere legami aperti, leali, costruttivi con i compagni, per trovare poi quel ruolo di capitano nella Viola che lo consacra per sempre alla storia di questa società; infine, il suo inserimento in questa nostra città di Firenze, che lo riconosce oggi come uno dei suoi, un fiorentino, da sempre e per sempre”.

Poi il ricordo: “Non posso tralasciare che Davide Astori è stato un importante uomo di sport. La scomparsa di Davide ha raccolto tante attestazioni da parte di chi gli era vicino proprio a riguardo della ricchezza di valori che egli incarnava con spontaneità e verità. Essergli grati, significa esserne eredi, con consapevolezza e semplicità”. E conclude: “Piangiamo anche noi di fronte alla morte dell'amico Davide, con la certezza che lo ritroveremo vivo, così come Gesù, il risorto, ha promesso ai suoi e di questo ci offre un segno in ogni pezzo di vita che saremo riusciti a ricostruire in chi ne aveva bisogno, donando noi stessi. Per Francesca sarà naturale farlo, tra le lacrime, verso Vittoria”. “Agli uomini della Viola è affidato il compito di mostrarlo – dice rivolgendosi alla squadra -, pagandone il prezzo della sofferenza, come è per ogni cosa bella, in uno slancio di generosità e di reciproco sostegno, in un vero gioco di squadra. Sentiamolo come un compito anche per ciascuno di noi sulle strade di questa città, anche noi pronti ad affrontare la sofferenza, nel servizio verso quanti hanno bisogno di noi. E allora sarà ancora vita, sarà comunque dono, comunione, condivisione, amore“.

L'omaggio della Serie A

Oltre alla dirigenza viola al completo, le rose della prima squadra maschile e femminile e tutti i settore giovanile della Fiorentina, presenti all'interno della basilica di Santa Croce vari rappresentanti del mondo delllo sport, fra cui il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il segretario dimissionario del Pd, Matteo Renzi, il commissario della Figc, Roberto Fabbricini, il sub commissario Alessandro Costacurta, il ministro dello Sport, Luca Lotti, e i rappresenti di vari club, fra cui la Roma, con Francesco Totti in testa, l'Inter, con il vicepresidente Javier Zanetti, il tecnico Luciano Spalletti e dall'ex viola Borja Valero, che aveva mantenuto un solido legame di amicizia con Astori. Presente anche la delegazione della Juventus guidata dall'allenatore Massimiliano Allegri: presenti diversi giocatori bianconeri accolti in chiesa da un lungo applauso: Gigi Buffon, Giorgio Chiellini, Claudio Marchisio e tanti altri. Per esser presente alle esequie del capitano della Fiorentina la squadra è arrivata a Firenze con un volo privato dopo la qualificazione ai quarti di finale di Champions League conquistata a Londra contro il Tottenham.

Antonio Di Mola: