Dopo la sosta è di nuovo tempo di calcio ma, purtroppo, tutto sembra ripartito da dove era stato lasciato: cori a sfondo razzista e nuova ondata polemica in arrivo sul perché queste cose accadano ancora. Il teatro, stavolta, è lo Stadio Olimpico di Roma, dove la Lazio ha sfidato il Novara per la gara degli ottavi di finale di Coppa Italia. Non più di 13 mila persone sugli spalti, praticamente vuoto lo Stadio: ed è stato da una frangia ancor più ristretta di ultrà che, dalla Curva Nord, sono piovuti cori che, in alcuni casi, erano a sfondo antisemita, inidirizzati ai rivali della Roma (“giallorosso ebreo” uno di quelli uditi attorno alla mezz'ora) e facilmente distinguibili nel deserto delle gradinate. Cori di insulti si sono levati anche nei confronti delle Forze dell'ordine, trasformando un pomeriggio di calcio nell'ennesimo episodio del quale si dovrà discutere.
Settimana tesa
I fatti dell'Olimpico hanno fatto seguito agli episodi di San Siro, ricalcando in buona parte quanto accaduto sia dentro che fuori dal campo, visto che solo pochi giorni fa, a Piazza della Libertà (dove peraltro è affissa una targa che ricorda la fondazione della società biancoceleste nel 1900), erano andati in scena alcuni scontri tra gli ultras della Lazio e le Forze dell'ordine, proprio in occasione della festa per il 119esimo compleanno del club. Più o meno nelle stesse ore, erano stati diffusi una serie di volantini a sfondo antisemita indirizzati a Lazio e Napoli, attribuiti a un sedicente gruppo di ultrà romanisti. Un nuovo episodio dunque, che riapre immediatamente la questione dei cori offensivi all'interno degli stadi italiani, a solo qualche settimana da quanto accaduto in occasione di Inter-Napoli, gettando nuove ombre che, certamente, non fanno il bene del calcio italiano.
Il match
Per la cronaca, il match dell'Olimpico si è concluso con il risultato di 4-1 in favore dei biancocelesti: reti di Immobile (doppietta), Milinkovic-Savic e Luis Alberto per la Lazio, di Esupei (dal dischetto) per i piemontesi. Un match che, peraltro, si è aperto con il ricordo di due grandi ex comuni, il bomber Silvio Piola (capocannoniere di tutti i tempi per entrambe le società, nonché il più prolifico della massima serie) e il portiere Felice Pulici, scomparso recentemente. Una celebrazione macchiata da quanto accaduto poi sugli spalti.