Pizza, fiumi di birra e patatine fritte, così oltre 100 milioni di statunitensi in tutto il mondo hanno aspettato e vissuto nelle case l’evento sportivo dell’anno: il Super Bowl, che trascende lo sport e diviene simbolo dell’identità di un intero Paese. I New England Patriots vincono la XLIX edizione dell’evento di football americano sconfiggendo i Seattle Seahawks per 28-24: è stato uno dei match più belli e spettacolari di sempre che ha tenuto i tifosi con il fiato sospeso fino all’ultimo.
Questa volta la legge dello sport, dove è il più forte ad avere la meglio, è stata rispettata: i New England Patriots si aggiudicano il 4 titolo in otto partecipazioni (anche se Pittsburgh, Dallas e San Francisco hanno vinto di più), tutti e quattro con l’accoppiata Bill Belichick in panchina e Tom Brady alla regia, che entra sempre più nella leggenda da autentico protagonista risolutore, sempre più da numero 1 all-time del football, capace di raggiungere altri due record (13 passaggi da touch down nella finalissima e maggior numero di passaggi completi nella partita decisiva).
Una partita equilibratissima nella prima metà, spezzata poi nel terzo quarto, riaperta negli ultimi otto minuti per un finale in rimonta davvero da batticuore e degno dell’atto conclusivo del Campionato del Mondo. Il quarto d’apertura è di studio tra le due formazioni che cercano di capire la difesa degli avversari, allargano molto il gioco più che spingerlo in profondità: c’è solo una seria occasione per sbloccare il risultato, a 100 secondi dalla fine, Tom Brady prova il passaggio risolutore in end zone a una decina di yarde dall’obiettivo ma viene intercettato alla grande da Seattle. Dopo i primi 15 minuti di gioco 0-0 è il risultato, le due squadre mantengono la tradizione:infatti entrambe non sono mai riuscite a fare punteggio nel primo quarto.
Il primo drive di New England nel secondo quarto è quello giusto: Tom Brady è ispirato e mette in moto tutti i suoi attaccanti. L’avanzata è lenta ma fruttuosa: si avvicina a una quindicina di yarde dalla end zone e lì sembra sfondare, primo un passaggio lungo ma la presa sfugge, poi un’invenzione di Edelmann che corre lungo e sul lancio successivo Brady pesca LaFell direttamente in end zone. A 9’47’’ da metà partita, arrivano i primi punti per i Patriots (7-0). Seattle fatica a costruire gioco ma improssivamente Wilson, il quarterback, pesca Matthews a circa 40 yards di distanza. Numero da mastro autentico, i Campioni in carica si sbloccano e da 11 yarde dall’end zone, Lynch si inventa il touch down bucando la difesa avversaria: 7-7 a 2’16’’ dall’intervallo. Brady risponde con un’ altra magia: lancia lunghissimo per lo sprinter Gronkowski e regala il 14-7 alla sua squadra. Undicesimo passaggio da touch down in un SuperBowl nella carriera di Brady, altri numeri da record con cui eguaglia il suo mito Montana.
Gli avversari non si arrendono e trovano il pareggio a due secondi dall’intervallo
Nel terzo quarto i Seattle realizzano il primo strappo del SuperBowl, e concretizzano l’allungo sui New England: a quattro yarde dall’ end zone, Wilson trova un semplice passaggio per il liberissimo Baldwin che piazza il 24-14 a 4’54’’ dal termine. Grazie a Brady il punteggio arriva a 21-24, nel finale i Patriots risalgono il campo lentamente, yards dopo yards, con una costruzione di gioco complessa e ben studiata. Non forzano corse o lanci lunghi, ma sono concreti. Arrivano a un passo dall’end zone, Brady deve semplicemente appoggiare per Edelman che diventa l’eroe della serata insieme al suo quarterback.
A due minuti dalla fine il Seattle ci prova, si butta in attacco e arriva a 2 yards dal touch down che consegnerebbe loro il SuperBowl. A WIlson non riesce il passaggio finale a 20’’ dalla fine e si chiude con il trionfo dei New England Patriots.