Porto e Atletico Madrid. L'urna di Nyon riserva questo alle ultime due italiane, Roma e Juventus, rimaste in corsa in Champions League. Agli ottavi di finale i giallorossi se la vedranno coi portoghesi, mentre alla squadra di Allegri toccherà la corazzata colchonero del Cholo Simeone, che lo scorso anno era stata estromessa dalla competizione, ai gironi, proprio dai capitolini. Sfide alla portata, almeno sulla carta, perché il dentro o fuori non è mai scontato, nemmeno se si è eptacampioni d'Italia e se si ha Ronaldo quando davanti hai una squadra rodata e piena di individualità eccellenti come l'Atletico. Stesso discorso, ma per ragioni diverse, per l'acciaccata Roma di Eusebio Di Francesco, tornata a vincere solo ieri dopo un mese di passione e una prima metà di stagione ben al di sotto delle aspettative. A ciò va aggiunto che il Porto, solo due anni fa, buttò fuori i giallorossi ai preliminari. Un'occasione, questa, per dare continuità al grande percorso della scorsa stagione e per prendersi magari una rivincita.
Atletico e Porto
Se CR7, Mandzukic e Dybala fanno paura a chiunque, anche il tandem Griezmann-Diego Costa incute timore e rispetto, anche considerando che alle loro spalle agisce un undici fra i meglio assemblati della Champions. In più, il valore assoluto del tecnico rappresenta una freccia in più all'arco dei Colchoneros, secondi in campionato a braccetto col Siviglia e a due sole lunghezze dal Barça capolista. Non c'è più l'usato sicuro Torres e Gameiro ma i rincalzi si chiamano Correa e Kalinic, con gente di talento come Saul Niguez, Vitolo e Koke, due frecce come Filipe Luis e Lucas Hernandez sugli esterni e l'esperta coppia Godin-Savic davanti a Oblak. Altrettanto rodato il team di Sergio Conceiçao, che può contare sull'abiutale 4-3-3 e un tridente offensivo che ha fatto benissimo fin qui, formato da Brahimi, Marega e Aboubakar, tornato alla grande in Portogallo dopo la parentesi turca col Besiktas. Da segnalare anche la presenza in porta dell'ex Real Iker Casillas e, in mediana, del messicano Hector Herrera, obiettivo di mercato proprio dei giallorossi. Sulla carta, come detto, un sorteggio migliore rispetto a quanto l'urna avrebbe potuto riservare. Ma, vista anche la condizione della Roma nell'ultimo periodo, volare basso è la parola d'ordine. Di sicuro, lo 0-3 a domicilio subito due anni fa sarà una motivazione in più.
Gli altri match
Per quanto riguarda gli altri match, a rubare la scena sarà sicuramente la sfida fra Liverpool e Bayern Monaco, con Jurgen Klopp che torna ad affrontare i suoi vecchi rivali in Bundesliga e la stessa avversaria che gli negò la Champions in finale nel 2013, quando guidava il Borussia Dortmund. Ai gialloneri tedeschi toccherà il Tottenham che, in extremis, ha soffiato il posto agli ottavi all'Inter. Sorteggio soft per Guardiola: al Manchester City si opporrà lo Schalke 04, arrivato agevolmente secondo nel girone del Porto. Altra sfida di cartello quella fra Manchester United e Paris Saint-Germain, con Mourinho chiamato a dimostrare che la tradizione conta più della potenza economica. I campioni in carica del Real Madrid se la vedranno con il sorprendente Ajax dei giovani, guidato da ten Hag. Per il Barça l'impegno sarà francese: ai blaugrana di Valverde si opporrà il Lione di Genesio.
Europa League, urna agrodolce
Urna ambivalente, invece, quella di Europa League: ai sedicesimi di finale, le escluse di Champions, Napoli e Inter, affronteranno rispettivamente Zurigo e Rapid Vienna. Impegno decisamente più complicato per la Lazio di Simone Inzaghi, alla quale toccherà il Siviglia. Sorteggio soft per le inglesi: sarà Malmoe-Chelsea e Bate Borisov-Arsenal.