La crisi societaria dei gialloblu sta arrivando anche sul campo di gioco. Il Parma Football Club che rischia di saltare il match domenica al Tardini contro l’Udinese per mancanza di denaro: esiste una piccola scorta di meno di 40 mila euro che servirebbe a pagare gli steward, l’azienda che fornisce l’energia, il personale delle ambulanze, ma le casse sarebbero vuote. Il direttore organizzativo Corrado Di Taranto, che ha lavorato tutto il giorno assieme al delegato alla sicurezza Stefano Perrone per reperire qualche fondo, ha informato la Lega Calcio della complessa situazione: quest’ultimi smentiscono di aver ricevuto telefonate sull’argomento, ma alla Gazzetta dello Sport risulta che la comunicazione sia avvenuta.
Inoltre diverse fonti su Twitter, in particolare il direttore della Gazzetta di Parma Giulio Molossi, riferiscono dello sciopero degli steward non pagati, come altra causa per lo slittamento della partita. La Lega, che ha tutto l’interesse affinché il torneo di Serie A sia regolare, potrebbe aiutare il club attraverso un anticipo del cosiddetto “paracadute” che spetta alle società retrocesse, e gli emiliani sono molto vicini a ciò, ma poi se dovesse fallire sarà un problema anche restituire il denaro, e la società andrà all’ asta: acquistato nuovamente il titolo sportivo si ricomncierà dalla Lega Nazionale Dilettanti.
Nel pomeriggio a Parma si svolgerà la riunione del Gos, il Gruppo Operativo Sicurezza formato dagli uomini della Questura, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e probabilmente verrà espresso un parere negativo sullo svolgimento della partita tra Parma e Udinese, a meno che non vengano risolte in tempi rapidissimi le questioni economiche: Manenti intanto rientrando dal viaggio in Slovenia dovrà dare conferma nei fatti, di tutte le sue promesse. Inoltre come ciliegina sulla torta, una serie di scritte con insulti e minacce sono apparse nella notte sui muri esterni della villa di Carpenedolo (Brescia) dell’ex presidente Tommaso Ghirardi: la Procura ha confermato di avere aperto un fascicolo di indagine sulla vicenda. E’ solo l’ultimo episodio di una serie di minacce, soprattutto telefoniche, ricevute dall’ex numero uno crociati che nei giorni scorsi si era recato dai magistrati per denunciare il fatto.