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La Chapecoense sbarca in Italia: l’1 settembre amichevole con la Roma e incontro con Papa Francesco

Sarà certamente un incontro speciale quello del prossimo 1 settembre. Lo Stadio Olimpico di Roma, per 90 minuti, accoglierà la formazione brasiliana della Chapecoense, pronta a disputare una tournée europea a distanza di 9 mesi dal terribile incidente aereo che costò la vita a quasi tutti i suoi calciatori. Un disastro che ha lasciato interdetto il mondo dello sport, immediatamente strettosi attorno al piccolo club di Chapecò e ai superstiti della tragedia, avvenuta mentre la squadra si dirigeva nella città colombiana di Medellìn, pronta a giocarsi la finale della Copa Sudamericana contro l’Atletico Nacional. Oggi, però, per i Furacao do Oeste, si spalancheranno le porte di due fra i più importanti stadi della vecchia Europa: assieme all’amichevole con la formazione di Eusebio Di Francesco, infatti, i “Verdi” disputeranno un incontro anche con il Barcellona di Valverde, al Camp Nou, il prossimo 7 agosto.

Chapecoense dal Papa

Due appuntamenti fondamentali per rilanciare la vita sportiva della Chapecoense, una favola tragicamente spezzata dallo schianto del volo LaMia 2933 del 28 novembre scorso. Ora, con il Brasileirao alle porte e l’inserimento della squadra nel gruppo 7 della ventura Coppa Libertadores, il cammino riparte e, forte del titolo Sudamericano ricevuto d’ufficio dopo l’incidente, la formazione di Vinicius Eutropio potrà finalmente mostrarsi davanti al pubblico del grande calcio al di qua dell’Oceano Atlantico. Un’occasione unica non tanto per il prestigio delle amichevoli, quanto per dimostrare come lo spirito e la forza d’animo abbiano permesso alla Chapecoense di rinascere. E, in questo senso, si inserisce il previsto incontro con il Santo Padre Francesco, in programma proprio il 1° settembre, qualche ora prima dell’amichevole contro la Roma.

Rinascita e speranze

In quel drammatico schianto perirono 77 persone. Solo in 6 riuscirono a sopravvivere e, tra questi, i calciatori Alan Ruschel, Helio Hermito Zampier Neto e il portiere Jackson Follmann, purtroppo costretto ad abbandonare il calcio giocato dopo aver subito l’amputazione di una gamba, rimasta lesionata in modo irrecuperabile nell’incidente. Agli appuntamenti europei, invece, ci saranno molto probabilmente sia Ruschel che Neto (anche se quest’ultimo non ha ancora ripreso l’attività agonistica), calciatori-simbolo della rinata formazione di Santa Catarina e, in qualche modo, della vita che ricomincia. Al Camp Nou e all’Olimpico saranno protagonisti per la squadra, per i loro compagni scomparsi ma, sicuramente, anche per loro stessi. 

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