E'un'Italia decisamente diversa quella che archivia la pratica Canada e cancella più di qualcuno dei dubbi che avevano accompagnato il match d'esordio con la Namibia. Il Mondiale giapponese, con il 48-7 rifilato ai canadesi, non sarà l'ultimo per gli azzurri, che staccano il pass per l'edizione 2023. Restando sull'oggi, però, la partita con il Canada ha mostrato un'Italia più tonica, che sfrutta alla grande la terza linea e risponde sul campo a chi, dopo la risicata vittoria sugli africani, aveva avanzato delle critiche al XV di O'Shea. Vero è che i nordamericani non erano forse il test più attendibile, considerando il ranking e la diversa qualità degli uomini in campo. Certamente però, in vista del decisivo impegno col Sudafrica, una vittoria ottenuta in modo netto e certificando il talento di elementi come Jack Polledri e Braam Steyn, lascia qualche speranza in più. Obiettivamente, il confronto con gli Springboks potrebbe non avere storia: l'Italia vista oggi, però, un po' di ottimismo lo lascia filtrare, magari non sufficiente per vincere contro i ben più esperti africani ma quantomeno per giocarsela.
Superiorità azzurra
Sette mete, le stesse fatte con la Namibia ma con la differenza che, stavolta, gli Azzurri reggono meglio, subendo relativamente poco l'iniziativa degli avversari. Un'intensità mancata nel match precedente e che viene mostrata praticamente dalle prime battute contro i canadesi, grazie all'ottimo lavoro del terzetto Steyn-Polledri-Negri che sfodera una prestazione da favola e, in generale, di tutto il XV, rivoluzionato rispetto all'incontro con gli africani. Da copertina la meta del numero 8, che raccoglie una touche canadese e si invola verso la linea di fondo per mettere a referto il 10-0. Altrettanto bella la meta di Budd per il 17-0, giro di boa della prima frazione visto che l'intensità del gioco azzurro rallenta per lasciare spazio a qualche iniziativa canadese. Sforzi che producono solo un paio di errori sulla linea del touch, tra i quali quello commesso da Heaton che vanifica una meta quasi fatta con un in avanti a pochi metri dal fondo. Leitmotiv che si ripete nella ripresa, con l'Italia che mette al sicuro il risultato nei primi 22' con le mete di Negri e Bellini, con quest'ultima che porta il risultato sul 36-0. La meta della bandiera canadese, realizzata da Coe, è solo il preludio alla chiusura in bellezza degli Azzurri, con Polledri che propizia l'ennesima azione di classe servendo a Bellini un assist facile per Minozzi, che fa 48-7. Col Sudafrica sarà dura ma il terzo posto è blindato, l'accesso ai Mondiali di Francia pure. Non c'è niente che impedisca di sognare l'impresa.