Finisce con la Juve che festeggia lo scudetto all’Olimpico e la Roma a brindare per l’accesso alla prossima Champions League. Zero a zero che non deve trarre in inganno perché i giallorossi ci hanno provato, hanno fatto la partita, giocando decisamente meglio prima di rimanere in dieci. E a quel punto il pari è stato fisiologico. Di Francesco recupera Manolas e Perotti ma non li rischia ed entrambi partono dalla panchina. Difesa a quattro con Florenzi, Fazio, Jesus e Kolarov davanti ad Alisson, in mezzo Pellegrini rileva Strootman e si posiziona accanto a De Rossi e Nainggolan. Dzeko punta centrale con Under ed El Shaarawy alle spalle del bosniaco. Nella Juve salta all’ultimo momento Khedira, al suo posto Matuidi. Per il resto Allegri conferma il 4-2-3-1 con Bernardeschi dal primo minuto e Douglas Costa in panchina. In mezzo Pjanic e Matuidi, davanti Mandzukic torna a fare l’esterno d’attacco con Dybala e Bernardeschi e Higuain punta centrale.
Parte fortissimo la Roma. Pressing alto sui portatori di palla, asfissiante tanto da togliere iniziativa ad una Juve che in mezzo soffre l’incisività e la fisicità dei centrocampisti giallorossi. E la Roma fa subito la voce grossa, schiacciando i bianconeri nella loro metà campo. Pellegrini recupera una gran palla d’anticipo, ma la conclusione di Dzeko è da dimenticare. Insiste la Roma. Stavolta è Nainggolan ad anticipare il suo angelo custode, ma anche stavolta conclusione fuori misura. Preme la Roma, Juve troppo attendista. Ancora Pellegrini, conclusione a giro fuori di poco. I bianconeri agiscono solo di rimessa, così tocca a Dybala provare a farsi vedere dalle parti di Alisson, ma senza pretese. La Roma riparte con estrema facilità, recupera palla sulla trequarti, Kolarov e Under spingono con decisione, El Shaarawy e Pellegrini sono altrettanto bravi ad inserirsi tra le linee, ma i giallorossi non graffiano. Ci prova infine Kolarov con una punizione da posizione defilata che finisce sull’esterno della rete. Tutto qui il primo tempo.
Tanta Roma, nel carattere e nell’atteggiamento, poca Juve, incapace di ripartire, quasi sazia di una galoppata cui manca solo la matematica per festeggiare il settimo titolo di fila. Più motivata la Roma che insegue la vittoria di prestigio visto che la Champions è già in cassaforte, ma i giallorossi mancano di incisività e cattiveria là davanti. Non cambia la fisionomia della ripresa, con la Roma sempre più propositiva e Juve pronta a sfruttare il controgioco. Gran palla di Sandro per Dybala che di conrobalzo la metto dentro, ma è tutto fermo per fuorigioco dell’argentino. La Roma fa la partita che però non si sblocca. Pellegrini c’è e in mezzo si fa sentire, eccome. Dybala prova a far salire la Juve, ma la Roma continua a tenere in mano il boccino del gioco. Florenzi non incide e sulla destra non spinge come Di Francesco vorrebbe. Impalpabile. Kolarov recupera una gran palla e ci prova dal limite, si immola Pjanic, deludente anche la sua prova e palla in angolo. Allegri decide che è il momento di cambiare e allora dentro Douglas Costa per Bernardeschi, buona la sua prova. Nainggolan va a contatto con Dybala, intervento sciocco che gli costa il giallo, ma è già ammonito e così guadagna anzitempo la via degli spogliatoi. Roma in dieci con venti ancora da giocare. Fuori Pellegrini, dentro Gonalons per dare più sostanza al centrocampo, mentre la Juve prova a cambiare passo e prendere terreno. La Juve fa melina aspettando l’imbucata giusta, la Roma in dieci adesso è più accorta. Dzeko adesso è isolato ma continua a battersi. Dieci alla fine, nella Juve dentro Bentancur, fuori Mandzukic, nella Roma Strootman prende il posto di De Rossi e Schick subentra a Under. Intanto Napoli sul 2-0 a Marassi contro la Sampdoria, ma Juve, in virtù del risultato fin qui maturato all’Olimpico, Campione d’Italia. E da giocare restano ancora cinque minuti. E succede nulla fino al triplice fischio di Tagliavento, con la Roma che non si scopre per evitare guai mentre alla Juve il pari va più che bene per festeggiare. Due di recupero poi, il fischio finale. La Juve è Campione d’Italia, ma l’Olimpico saluta con applausi scroscianti la Roma. Stagione straordinaria, raggiunta la semifinale Champions e garantita la presenza anche nella prossima stagione. Di più era difficile chiedere a questa stagione. Juve invece sul velluto. Ha giocato una partita sottotono ma ha raggiunto il siuo obiettivo: è il settimo scudetto di fila. Nessuna come lei.