La Tim Cup prende la strada di Torino. La vince la Juve che fa tredici senza sbancare il Totocalcio. E alla Juve di questi tempi bastano otto minuti, a cavallo tra lāundicesimo e il diannovesimo minuto, con la doppietta di Benatia e il gol di Douglas Costa. Poi lāautorete di Kalinic regala il poker ai bianconeriĀ che si prendono la loroĀ tredicesima Coppa Italia in attesa del settimo scudetto di fila.
Juve con il 4-3-2-1, con Mandzukic preferito a Higuain comeĀ punta centrale, con Douglas Costa e Dybala a sostegno. In mezzo Khedira e Matuidi esterni, Pjanic centrale; dietro, davanti a Buffon (prima finale di Coppa per lui), Cuadrado, Barzagli, Benatia e Asamoah. Milan invece disposto con il 4-3-3 con Calabria e Rodriguez esterni, Bonucci e Romagnoli centrali davanti a Donnarumma, in mezzo KessiĆØ, Locatelli e Bonaventura, mentre davanti Cutrone punta centrale con Suso e Calhanoglu esterni. Eccezionale il colpo dāocchio dellāOlimpico, con le magnifiche coreografie disegnate dalle due curve. Noemi intona le note dellāInno dāItalia poiĀ il via fischiato da Damato. Un primo tempo al diĀ lĆ della noia, rattristito dalle alchimie di centrocampo. Gioco lento, prevedibile, farraginoso da ambo le parti. Suso si muove bene tra le lineeĀ ma le trame sono scontate. O quasi. Molta incertezza e altrettanti errori in fase di disempegno, difese attente. Romagnoli va su Mandzukic, dalla parte opposta Benatia si incolla a Cutrone. In mezzo KessiĆ© e Matuidi ingaggiano un bel duello muscolare, Sandro prende in consegna Suso, Calabria non molla di un centimetro Costa. Primo tempo gestito piĆ¹ dalla paura, e poche note da registrare a referto. Prima ci prova Cutrone quasi in avvio, bravo Buffon a chiudere, poi occasione per Cuadrado che controlla bene sul velo di Dybala ma si porta la palla sul fondo ed infine alla mezzāora palla velenosa persa da Asamoah con Suso che, dal limite, testa i riflessi di Buffon che la mette sopra la traversa. Poi, ben poco, compreso il colpo di testa telefonato di Madzukic che non ci crede. Donnarumma se la cava senza problemi ed ĆØ bravo a chiudere su una traiettoria strana del pallone calciato da Dybala. Ci vuole ben altro per risolverla. Giusto lo 0-0 allāintervallo, Juve sempre attenta a sfruttare meglio le seconde palleĀ ma Milan che concede nulla ed ĆØ sul pezzo.
Subito Milan in avvio, baricentro piĆ¹ alto, Calhanoglu prova a sfondare, Cuadrado lo tiene. Si gioca su sottili fili di equilibrio. Bonaventura la mette in mezzo dal fondo, facendo passare un brivido in area bianconera. Il match non decolla, deludente, almeno fino ad ora. Ci prova Dybala, Donnarumma ĆØ reattivo, angolo. La Juve prova ad alzare il ritmo, finora bassissimo. A riscaldare lāOlimpico ci prova Dybala, gran botta di sinistro da fuori, Donnarumma cāĆØ e la mette in angolo. E da qui nasce il vantaggio bianconero. Dalla bandierina Pjanici la pennellaĀ di giustezza per la testa di Benatia che svetta piĆ¹ alto di tutti e incrocia nellāangolo piĆ¹ lontano. Immobile Donnarumma: Juve avanti dopo undici minuti. Il Milan accusa il colpo e la Juve, spinta dalla Sud prende campo. Dybala fa una cosa pazzesca, Donnarumma si salva in angolo. Spinge la Juve, ecco Douglas Costa, gran sinistro da fuori. Stavolta Donnarumma non ĆØ impeccabile e si fa piegare le mani dalla conclusione dellāundici bianconero: 2-0 e partita che decolla in appena quattro minuti. Milan in ginocchio, con Gattuso che richiama Cutrone, dentro Kalinic che fa appena in tempo a guardare dal vivo il terzo gol bianconero, sempre su schema da calcio dāangolo. Solita battuta di Pjanic e ancora Benatia lesto a raccogliere il tap-in sulla palla non trattenuta da Donnarumma: 3-0 dopo nove minuti e partita chiusa. Dentro Borini per Suso con Gattuso che prova a risvegliare i suoi, ma adesso ĆØ difficile per il Milan. Juve in scioltezza, cinque minuti per allacciare le cinture e decollare. Esce Costa per Bernardeschi. Al Milan non ne va bene una, Matuidi controlla male e per poco non la mette nella propria porta, palla sul palo. E sul rovesciamento di fronte, quarto gol dei campioni dāItalia, a firma di Kalinic che devia alle spalle di Donnarumma un angolo del solito Pjanic. Milan in ginocchio, ko pesantissimo che incupisce Gattuso che pure nel primo tempo aveva imbrigliato la Juve. Eā bastato poco, come descritto, per indirizzarla. Da un episodio, da palla inattiva, ĆØ nato il vantaggioĀ con il Milan che non ha saputo riprendersi menre la Juve imperversava nelle praterie dellāimmenso. Coppa Italia alla Juve che domenica, su questo stesso campo, contro la Roma in campionato, potrebbeĀ brindare al matematico settimo scudetto di fila. Per il Milan una Coppa amara come il fiele.