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Italia, finisce il sogno: in semifinale va l'Olanda

Il mondiale azzurro finisce qui. Vince l’Olanda che vola in semifinale. Il cuore azzurro non è bastato. Ha vinto la squadra più forte, più organizzata, che gioca a memoria di squadra. L’Italia ha giocato un gran primo tempo, tutto controllo e ripartenze, ma non ha avuto la freddezza nel piazzare il colpo che avrebbe minato le certezze olandesi. E nella ripresa, la freschezza e la qualità delle Orange è uscita fuori col piglio della grande squadra che ha spinto, messo all’angolo l’Italia, caduta su due palle inattive. L’Olanda ci mette la testa, con Miedema e Van der Gragt e in dieci minuti si prende la semifinale. L’Italia esce a testa alta, sapendo di aver fatto il massimo. E proprio da questo quarto Mondiale deve ripartire. La strada è quella giusta.

Buona Italia

L’Olanda è la squadra campione d’Europa in carica e quella che gioca un calcio straordinariamente spettacolare. Milena Bertolini, ct azzurro, lo sa benissimo e disegna un’Italia altamente robusta poggiando tutto sulle marcature individuali puntando a veloci controgioco per mettere in difficoltà un’Olanda che dietro non ha le stesse caratteristiche della fase offensiva. Solidissima la difesa con i due gioielli Gama e Linari davanti a Giuliani, con i due esterni di difesa che il ct cambia dopo poco il via. Guagni va a sinistra, la Bartoli a destra per fronteggiare una Martens sempre spigolosa. La novità, nel 4-4-2 azzurro, è in mezzo, fuori Cristiana Girelli dentro Bergamaschi sulla sinistra allo scopo di infoltire e dare maggiore consistenza al centrocampo, con la galla dalla parte opposta, in mezzoGalli e Cernoia alle spalle del tandem offensivo Giacinti-Bonansea. Olanda schierata con un 4-3-3 estremamente offensivo. Davanti Martens, Midema e van de Sandem pericolosissime, ma occhio anche agli inserimenti di Groenen e van de Donk. La partita, scontato, la fa l’Olanda, con il suo gioco avvolgente. L’Italia è lì, ferrea nell’individuale, spazi per le orange ristrette. Efficace il cambio dei due esterni, con la Bartoli che francobolla la Mertens e Guagni irreprensibile dalla parte opposta. L’Olanda spinge ma non trova spazi, Gama e Linari sono una maginot insuperabile. Insomma, l’Olanda fa la partita ma non spaventa mai l’Italia che però deve fare attenzione alle ripartenze, giocare palla a terra senza distrazioni. Il caldo è insopportabile, i ritmi bassi che l’Italia abbassa ancor di più una volta in possesso palla e l’Olanda ci soffre tanto che le uniche palle gol sono azzurre. Prima con Bergamaschi che si inserisce con i tempi giusti dopo un tocco della Bonansea, ma spreca calciando debolmente poi poi Giacinti angola male col mancino da buona posizione. Solo nel finale prova a spingere l’Olanda che sbatte controlli muro di una Gama irreprensbile. Non benissimo in questo primo tempo la Bonansea, apparsa stanca.

Uno-due micidiale

Alla ripresa del gioco, cambio per l’Italia. Resta negli spogliatoi la Bartoli per un risentimento muscolare, dentro Boattin. E si riparte con lo stesso canovaccio della prima frazione. Olanda subito in avanti a fare densità nella metà campo italiana. Miedema ha la palla buona ma stacca male, buon per l’Italia, vista finora l’implacabilità del centravanti olandese. Chi fa partita a sè è la 7 olandese van de Sanden che costringe la Guagni ad arrotare i bulloni. Olanda che affonda, Italia in difficoltà, soprattutto davanti dove manca il guizzo giusto. Ecco il cambio, dentro Sabatino fuori Barbara Bonansea, mentre Martens e Van de Sanden prendono a spingere con maggiore insistenza. E i pericoli raddoppiano per la difesa azzurra. La Van de Sanden ha speso molto e il ct Wiegman la sostituisce con Lineth Beerensteyn. Olanda più brillante, Italia sulle gambe. Van de Donk dal limite prova a piazzarla con un destro chirurgico, la traversa salva l’Italia. Ma in campo c’è un’altra Olanda, più determinata e incisiva. Soffrono le azzurre che non riescono più a ripartire. Altri brividi in area azzurra sulla punizione della specialista Spitse che bacia il palo con Giacinti battuta. L’Italia soffre ma stringe i denti ma non basta perché a venti dalla fine l’Olanda mette la freccia. Il vantaggio arriva con un colpo di testa di Miedema che corregge una punizione di Spitse: 1-0 Olanda e adesso tutto più difficile per la nostra nazionale che in questo finale deve ritrovare lo smalto per provare a far male ad una difesa che quando attaccata, ha sofferto. Fuori Bergamaschi  che ha speso tanto, dentro la romanista Serturini al debutto in questo mondiale. Secondo cooling break  per riprendersi dal caldo, ma serve a nulla perché l’Olanda sente l’odore del sangue e azzanna ancora l’Italia. Sempre da palla inattiva, ennesimo centro della Spitse e colpo di testa vincente di Van der Gragt ed è il 2-0 che chiude la partita. Anche se l’Italia, con cuore e orgoglio ci prova ma la conclusione di Sabatino viene murata in angolo. L’inerzia della gara è tutta dalla parte delle olandesi che controllano gli ultimi spiccioli di partita e volano in semifinale. Per l’Italia, applausi. Ha fatto quello che poteva fare e questo mondiale può solo che servire per crescere. Le basi ci sono. E dalle lacrime di rabbia delle azzurre, bisogna ripartire. L’Italia si inchina a chi nel progetto di crescita è molto più avanti. Ora continuiamo a lavorare anche noi su questo movimento per portarlo nei prossimi anni al vertice. Siamo solo all’inizio e questa Italia, oltre che grazie, merita solo grande rispetto.

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