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Italia, c'è il Portogallo. Mancini: “Forti anche senza CR7”

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Altro giro, seconda corsa. Dopo Bologna, ecco Lisbona, estadio da Luz: c'è Portogallo-Italia, la prima per i lusitani campioni d'Europa, la seconda per gli azzurri di Roberto Mancini, a caccia del riscatto dopo l'opaco esordio contro la Polonia. Qualche fischio e amarezza che il ct vuole subito cancellare. “Ognuno vede il calcio come vuole ma io ho la mia visione e non mi preoccupo più di tanto. In gara ci sono errori ma non è una grande preoccupazione. Non siamo al meglio della condizione e lo sapevo benissimo. Farò dei cambi, vedremo, la notte porta consiglio. Immobile è qui, domani saprete. Jorginho? Nel primo tempo è stato marcato stretto e non ha avuto possibilità, ma nella ripresa è cresciuto ed è migliorato con il passare dei minuti. Balotelli? Può starci che uno giochi male, ma con la Polonia era la prima ufficiale e ce ne saranno tante altre, L'importante è avere pazienza e speriamo di trovare in fretta la formula giusta”.

“Portogallo temibile”

Le critiche del giorno dopo non lo preoccupano. “Non mi preoccupano perché in quei novanta minuti ho visto anche cose buone. Ed è in quella direzione che dobbiamo andare”. Portogallo senza Ronaldo, ma il ct è ugualmente preoccupato. “Sono i campioni uscenti, con Cristiano sono fortissimi ma lo sono anche senza. Giusto facciano prove quando lui non c'è. E comunque restano molto forti. Davanti hanno Bruma che cambia l'atteggiamento tattico. Lo conosco perché l'ho avuto con me al Galatasaray  e sfrutteranno al meglio la sua velocità ma, ripeto, sono una squadra temibilissima”. 

“Ripartire? No, migliorare”

Innegabile che quella di domani sera resti una partita fondamentale. “Il nostro obiettivo è quello di andare agli europei – ha concluso Mancini – Domani mi aspetto una crescita sotto tutti i punti di vista. Non è un problema di modulo ma di applicazione e non penso che contro la Polonia sia tutto da buttare. Facciamo tesoro degli errori e teniamoci strette le cose buone. Ripartire? No, il nostro viaggio è appena cominciato. Migliorare sì ed è quello che mi aspetto”. 

Massimo Ciccognani: