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Italia batte Usa, Politano sfata il tabù-gol

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Con difficoltà, solita armonia di gioco e, finalmente, un pizzico di fortuna: l'Italia ce la fa, come con la Polonia riesce a infrangere il tabù del gol a una manciata di secondi dalla fine, questa volta con il guizzo dell'interista Politano che regala alla giovane Italia di Mancini un successo importante nell'amichevole belga contro gli Stati Uniti. Con tanti esperimenti, qualche esordio e la volontà di testare le stelle del domani, il Mancio si affida a Sensi come vertice basso di centrocampo, schierando un inedito tridente offensivo con Berardi, Lasagna e Chiesa. L'avversario non era certo di quelli irresistibili, considerando che anche gli Usa sono alle prese con un complesso ricambio generazionale, con qualche bella speranza (Timothy Weah, rimasto in panchina, e Pulisic su tutti) ma con pochissime certezze. L'Italia però fa il suo, crea e spreca tanto ma, alla fine, vede i propri sforzi premiati con la rete che vale un ulteriore mattoncino nel lungo cammino della rinascita.

Occasioni sprecate

Quello che contava a Genk era ottenere risposte dai “volti nuovi” o da parte di chi, finora, ha giocato meno. Una chance colossale per uno come Lasagna ad esempio, piazzato al centro dell'attacco godendo della preferenza rispetto allo scalpitante Pavoletti, ma anche per Domenico Berardi, per scrollarsi di dosso la scomoda veste del talento incompiuto. A ben vedere, però, nessuno dei due ha reso come ci si sarebbe aspettato: il centravanti e capitano dell'Udinese spreca troppo, un paio di volte in modo clamoroso, mentre l'esterno del Sassuolo è il più vivo là davanti (troppo spento Chiesa sulla corsia opposta) ma il più delle volte fine a se stesso. Decisamente meglio l'asse di centrocampo, con Sensi e Verratti che smistano palloni e Barella a fare legna, anche se con meno intensità rispetto alle ultime uscite.

La decide Politano

Nonostante il pallino del gioco in mano, nella ripresa Mancini prova a correre ai ripari alla ricerca di un gol che manca come l'aria: fuori i deludenti Chiesa e Berardi, dentro l'esordiente Grifo e il millennial juventino Moise Kean, entrato nella storia come primo nato nel nuovo millennio a esordire in nazionale. E il pericolo maggiore del secondo tempo arriva proprio dal piede dell'esterno dell'Hoffenheim, bravo a testare i riflessi di Horvath con una conclusione da fuori, respinta. Come contro il Portogallo, il match sembra abbastanza nettamente indirizzato verso le reti bianche, quando l'ennesimo guizzo si rivela finalmente vincente: Politano addomestica in area un pallone complicato e fredda Horvath con un destro preciso. Una liberazione arrivata sul gong del match, il che la dice lunga su quanto ancora ci sia da lavorare.

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