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Intesa Friedkin-Pallotta, la Roma parla texano

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Si era dato una scadenza James Pallotta: stadio entro il 2020 o il capitolo Roma si sarebbe chiuso. La vicenda del nuovo impianto sportivo della Capitale, tra rinvii, indagini e altre scatenate variabili, è finita nel pantano nonostante i quasi dieci anni di tira e molla, rendendo la prospettiva di un passaggio di consegne con il connzazionale Dan Friedkin decisamente appetibile. Detto fatto: l'offerta del magnate texano avrebbe soddisfatto la presidenza giallorossa, con il miliardario di Boston che ha praticamente accettato di cedere la proprietà della squadra giallorossa all'imprenditore per una cifra attorno agli 800 milioni di euro. Anzi, la trattativa sarebbe così ben avviata da rendere ormai necessario solo un annuncio ufficiale che vada a dissipare gli ultimi dubbi sul mega-passaggio di consegne fra businessman americani.

Passaggio di consegne

La notizia era già nell'aria ma la svolta è arrivata abbastanza improvvisamente, nel giro di qualche ora. Ieri per l'esattezza, quando Dan Friedkin ha messo sul piatto la cifra giusta per convincere Pallotta a farsi da parte e a chiudere per sempre il capitolo Roma, cedendo il pacchetto di maggioranza di As Roma Spv Llc, che dirige e controlla l'intera azienda, come è stata più volte definita in tempi recenti. Il comunicato ufficiale (che pare sia un comunicato finanziario richiesto dalla Consob) dovrebbe chiarire innanzitutto le cifre dell'affare: è probabile che sia compresa tra i 700 e gli 800 milioni di euro. Andranno definite anche le modalità di pagamento, tenendo in considerazione i 272 milioni di euro di indebitamento e l'aumento di capitale da 150 milioni che dovrà andare in porto entro la fine del prossimo anno. Pare che nel contratto non verrà inserita la questione stadio che, a ogni modo, l'approvazione definitiva non l'ha mai avuta. Anzi, proprio questa è stata la circostanza che ha convinto Pallotta a darci un taglio dopo l'acquisizione della maggioranza nel 2012.

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