Niente Wild Card, niente Internazionali di tennis. A Francesca Schiavone il pass per il più importante torneo tennistico italiano non è stato concesso e, per questo, non presenzierà alla rassegna nel suo ultimo anno di carriera. Un’ipotesi che, invece, era stata fortemente caldeggiata per consentire alla “leonessa” di salutare il pubblico romano per la sua ultima stagione da professionista. Una decisione che brucia, considerando che lo stesso invito, invece, è stato riservato a Maria Sharapova, appena rientrata dopo una lunga squalifica di 15 mesi per doping e, certamente, non accolta in modo del tutto positivo dalle colleghe (l’ultima, in ordine cronologico, la canadese Eugenie Bouchard, dettasi entusiasta di aver battuto la russa a Madrid anche e soprattutto in virtù di quanto accaduto).
L’esclusione
Ma, al di là della questione Sharapova, resta il fatto che la mancata concessione della Wild Card a Francesca Schiavone le impedisce di partecipare all’importante torneo davanti al suo pubblico, negandogli una giusta passerella dopo una carriera vissuta sempre ad alto livello, portando ben alto il nome del tennis italiano nell’ambito Wta, arrivando fino al quarto posto del ranking nel 2011 e portandosi a casa uno splendido Roland Garros l’anno precedente, ottenuto con il piazzamento più basso (il 17°) per una vincitrice, battendo in finale l’australiana Samantha Stosur. Certamente, l’appeal mediatico della tennista siberiana risulta senz’altro più elevato rispetto a quello della milanese e, probabilmente, la scelta di riservare a lei una delle tre Wild Card destinate alle protagoniste femminili può essere considerata alla stregua di una scelta di marketing. C’è da dire che una delle restanti due verrà assegnata a Sara Errani.
Schiavone, eccellenza italiana
Niente da fare, dunque, per quella che, a conti fatti, può essere considerata la miglior giocatrice italiana degli ultimi anni, pur in una categoria nella quale le brave tenniste nostrane non sono mancate (Vinci, Pennetta, la stessa Errani). La grinta e il carisma della “leonessa”, oltre ai risultati conseguiti sul campo, le hanno consentito di ritagliarsi uno spazio importante nel panorama tennistico del nostro Paese che, senza dubbio, avrebbe meritato il giusto riconoscimento sulla terra del Foro Italico. Non esattamente convincenti le parole del presidente della Federazione italiana del Tennis, Angelo Binaghi, il quale ha dichiarato che “a 36 anni è ora di lasciar spazio alle giovani”. Una dichiarazione che stona, in un contesto in cui sarà di fatto una sola delle ragazze italiane a guadagnarsi l’accesso al torneo grazie alle pre-qualificazioni.