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Infarto in gara: Goolaerts non ce l'ha fatta

Alla fine la tragedia si è consumata: Michael Goolaerts, ciclista belga di 22 anni, è morto nell'ospedale di Lille, in Francia, dove era stato ricoverato dopo aver accusato un malore durante la Parigi-Roubaix. Il giovanissimo corridore si era accasciato a terra nel secondo settore di pavè fra Viesly e Briastre, con gli operatori a bordo strada pronti a soccorrerlo e a sottoporlo a massaggio cardiaco. I medici hanno anche utilizzato un defibrillatore, intubandolo e, infine, trasportandolo in ospedale con l'aiuto di un elicottero. La squadra, inizialmente, non aveva rilasciato notizie precise sulle sue condizioni anche se, fin da subito, il sospetto era che si fosse trattato di un arresto cardiaco dovuto a un malessere piuttosto che di un incidente. A dare notizia della sua morte è stato il suo team la Verandas Willems-Crelan: “E' con inimmaginabile tristezza che comunichiamo il decesso del corridore e amico Michael Goolaerts”.

La corsa

Da Bergen 2017 alla Parigi-Roubaix 2018, con la maglia a strisce dei campioni del mondo su strada indosso, Peter Sagan compie un'altra impresa, andandosi a prendere il successo nell'edizione numero 116 della classica monumento con una prestazione da incorniciare. Di Mondiali su strada è uno specialista: ne ha vinti tre, gli ultimi tre, tutti in fila. Delle Monumento lo sta diventando: centrato il Fiandre del 2016, arriva la replica con la corsa transalpina conquistata per la prima volta ma che vale il successo numero 104 della sua carriera. Una vittoria dal sapore ancor più speciale perché ottenuta dopo un testa a testa con lo svizzero Stephane Dillier, scattato poco dopo Sagan e autore di una corsa quasi perfetta. Bravo lo slovacco sia a tenere testa all'inseguitore 27enne che ha parare l'allungo tentato dal campione in carica, Van Avermaet, quando mancavano poco più di 54 chilometri all'arrivo. Il podio lo ha completato Niki Terpstra che, la scorsa settimana, aveva trionfato nel Giro delle Fiandre con una prestazione sontuosa, alla quale nemmeno Sagan era riuscito a resistere. Insomma, al campione del mondo riesce un capolavoro, ciò che non gli era riuscito nei 6 precedenti: solo una volta infatti, e nell'ormai lontano 2014, allo slovacco era riuscito di entrare nei primi 10 (finendo comunque sesto). L'impresa di Sagan, però, passa ovviamente in secondo piano di fronte alla tragedia che ha colpito il mondo del ciclismo: la morte di Goolaerts ha profondamente toccato i partecipanti alla Classica e reso intriso di dolore un pomeriggio di sport e passione.

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